Piercing e unghie lunghe a scuola: c’è stata una protesta in un liceo di Nuoro per una serie di restrizioni volute dalla preside in merito anche a situazioni curiose.
Piercing e unghie lunghe a scuola
A Nuoro, in Sardegna, al Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” i ragazzi oggi sono tornati a scuola dopo una settimana di proteste, culminate con una manifestazione finale contro le regole stringenti e i divieti imposti dalla preside: niente piercing, né unghie lunghe, né ricreazione, ritiro dei cellulari prima delle lezioni, un solo spostamento per classe verso i distributori di bibite e alimenti.
Tra i punti della protesta spiccano in particolare i piercing e le unghia lunghe, forse forme di libertà che incidono in un modo tale da spingere i ragazzi a protestare.
Gli studenti di Nuoro trovano accordo con la preside
Alla fine è arrivato l’accordo tra docenti, preside e studenti del Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” di Nuoro, che per giorni sono stati in sciopero.
“Non c’è solo il problema del piercing e delle unghie – aveva detto uno dei ragazzi – Vogliamo ricordare che siamo qui perché passiamo 5 ore seduti, non esiste la ricreazione e abbiamo 10 minuti di pausa ogni ora a discrezione del docente. Abbiamo un cortile molto grande e non ne possiamo usufruire, nella succursale abbiamo un bagno per cento studenti che dividiamo coi professori. Continueremo a parlare con la preside che ci ripete che deve riunirsi il consiglio di istituto per decidere. Che si riuniscano per restituirci i nostri diritti, ma devono essere messi nero si bianco”.
Pronta la risposta della preside del Liceo: “Ho la coscienza a posto, faccio il mio lavoro. Perché è verissimo che la scuola è dei ragazzi, ma è anche vero che la scuola va gestita con delle regole, esattamente come succede in ogni famiglia e in ogni condominio, altrimenti precipitiamo nell’anarchia”, ha detto la preside Marchetti. “Mai vietato il piercing, non sono Hitler, non sono Mussolini”, ha aggiunto. Quel divieto però esiste e si trova “nel regolamento del dipartimento di scienze motorie per il rispetto delle norme di sicurezza in palestra”. ”
“Le proteste studentesche sono perfettamente lecite, hanno ragione di esistere. Mostrano la necessità di dire qualcosa e di farsi ascoltare”, ha affermato la preside, ribadendo: “Non sono una bacchettona, non mi permetterei mai di dire a una persona ‘vestiti così’ o ‘non vestirti così’. Nella mia scuola i ragazzi possono venire con i capelli rasati, con i capelli viola o gialli, con i pantaloni strappati. È chiaro che non devi arrivare con la pancia scoperta: fa parte delle regole del vivere civile. Non ho niente contro il piercing e le unghie lunghe, ci mancherebbe. Non ho mai detto a nessuno ‘tagliati le unghie per entrare a scuola’, ma da quale pulpito? Però il dipartimento di scienze motorie della scuola, che è una articolazione del collegio dei docenti, ha stabilito da anni un proprio regolamento”.