Pino Daniele causa morte: cosa è successo davvero? Tanti sono i dubbi ancora oggi su com’è stato gestito il pronto intervento la notte del gennaio 2015 quando l’artista napoletano ha lasciato per sempre la sua Napoli e il mondo della musica.
Pino Daniele causa morte: cos’è successo
Il cantautore e l’artista napoletano Pino Daniele è morto la sera di domenica 4 gennaio 2015 a Roma, all’Ospedale Sant’Eugenio. Pino Daniele è deceduto per uno shock cardiogeno, un infarto, intervenuto su un soggetto già coronaropatico, affetto da cardiomiopatia dilatativa successiva ad ischemia e portatore di by-pass.
Quella tragica sera, il cantante si trovava in Toscana con la compagna e degli amici, quando verso la fine della serata accusa un malore. Subito vengono chiamati i soccorsi e arriva l’autombulanza del 118 della regione Toscana. Tuttavia, invece di trasportarlo all’ospedale più vicino di Grosseto, si decide di portarlo a Roma.
Durante il tragitto Pino Daniele ha altri due crisi cardiache, viene tenuto seduto anziché sdraiato, fattore che aumenta le difficoltà del cuore. L’artista arriva al Sant’Eugenio, dove peraltro il suo medico di fiducia non è in turno, alle 22:00. Dopo diversi tentativi di rianimazione alle 22.45 del 4 gennaio 2015 arriva la morte.
Poteva salvarsi l’artista napoletano?
A causa di quella decisione di trasportare Pino Daniele a Roma, è nata una battaglia mediatica e purtroppo legale tra due donne molto vicine al cantautore. Si tratta della ex moglie dell’artista, la signora Fabiola Sciabbarrasi e l’ultima compagna la signora Amanda Bonini.
Sono diversi i dubbi sulla gestione del pronto intervento quella sera di gennaio. “Daniele non è morto a causa del destino ma di gravi negligenze”, ha denunciato Luisa Regimenti, presidente nazionale dell’Associazione Medicina Legale Contemporanea e consulente della vedova del musicista, Fabiola Sciabbarrasi: “Ho la sensazione che nessuno abbia voluto e voglia andare a fondo sulla morte di Pino Daniele. Su un omicidio colposo non si può dire la parola fine senza essere consapevoli che ci sono state gravi negligenze che hanno causato la morte di Pino”.
Secondo la perizia medico-legale disposta dal Tribunale di Roma, a provocare il decesso fu “lo shock cardiogeno in soggetto affetto da cardiomiopatia dilatativa post-ischemica, coronaropatico e sottoposto a intervento di by-pass aortocoronarico, ipertes”. Quindi probabilmente se ci fosse stato un intervento più tempestivo ci sarebbero state più probabilità e possibilità di salvarlo.
La magistratura non è andata avanti nell’indagini ma i dubbi restano eccome. L’unica certezza è che oggi la musica piange ancora la mancanza di un grande artista come Pino Daniele.