Pistoia, maresciallo della Finanza: gesto estremo per lanciare un chiaro messaggio. Un 50enne della Guardia di Finanza si è tolto la vita per denunciare i problemi che ci sono nell’arma. Prima di togliersi la vita, ha scritto una lettera per poi inviarla ai quotidiani per essere letta da tutti.
Pistoia, maresciallo della Finanza si toglie la vita
A Pistoia, domenica 28 agosto, un maresciallo della Guardia di Finanza si è tolto la vita. Il 50enne si è sparato un colpo di pistola con l’arma di ordinanza alla fine del suo turno. L’allarme è scattato intorno alle 7 e apre ancora una volta una forte critica nell’ambiente.
“Un’altra tragica notizia ha travolto il mondo dei lavoratori della Guardia di Finanza e delle Forze dell’ordine. Nella giornata odierna, domenica 28 agosto, si è consumato l’ennesimo suicidio di un lavoratore in uniforme, quello che nei comunicati ufficiali diventa ‘morte auto-procurata’. Un ispettore della G. di F. in servizio a Pistoia ha deciso di porre fine alla sua vita sparandosi con la propria arma d’ordinanza, nelle stesse stanze in cui lavorava“. Così si legge in una nota il Silf (sindacato lavoratori finanzieri) Toscana e Pistoia.
“Come Silf esprimiamo pubblicamente il nostro profondo dolore per questa morte che si aggiunge all’incredibile ed inaccettabile lista di suicidi tra le donne e gli uomini in divisa – aggiunge il sindacato – Ovviamente non possiamo sapere se le motivazioni siano davvero ascrivibili a quanto può aver vissuto il lavoratore ma ci auguriamo che, almeno in questo caso, si avviino indagini puntuali per capire cosa sia successo nelle ultime settimane, confidando che con il recente insediamento del nuovo Comandante Provinciale di Pistoia, unitamente al Comandante Regionale che si è sempre dimostrato particolarmente sensibile a queste tematiche, si possa finalmente avviare un concreto percorso di analisi, intervento e crescita, coinvolgendo in tal senso le organizzazioni sindacali sul territorio”.
La lettera e i motivi del gesto estremo
50enne avrebbe lasciato una lettera, spiegando le motivazioni che lo avrebbero spinto a togliersi la vita. La decisione del suicidio troverebbe origine in motivi legati a “vicende lavorative”. La lettera è stata inviata, prima di compiere il gesto estremo, a Infodifesa e altri quotidiani, nella quale punta il dito sulla Guardia di Finanza. «Se sono arrivato a questo punto è perché nella guardia di finanza c’è una tensione altissima. La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza interessarsi minimamente del personale. Questo nuovo impiego, a cui sarò destinato, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche in turni di 12/18 ore continuative senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11 ore (invece molte volte nella stessa giornata ho fatto 8/14 e poi 20/08 oppure 20/08 e poi 14/20). Ai miei funerali non voglio che ci sia la rappresentanza della guardia di finanza ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo».
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