Pnrr, il ministro Fitto ha affrontato il tema dei ritardi di cui è accusata l’Italia sia dall’Unione Europea sia dalle opposizioni italiane. Fitto ha ribadito anche quelli che sono gli obiettivi concreti dell’Italia e del governo in merito alla questione.
Pnrr, il ministro Fitto risponde all’Ue sui ritardi dell’Italia
Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto è intervenuto in diretta al XIX congresso nazionale Ali in corso a Pisa a proposito del dibattito e delle polemiche sul Pnrr. Il ministro ha risposto all’Unione Europea sui ritardi ma ha anche voluto contraccambiare alle polemiche fatte dall’opposizione.
Ecco le sue parole
Dirette e chiare sono state le parole del ministro. “Non voglio fare polemiche” e “dobbiamo parlare il linguaggio della chiarezza, siamo in una fase di attuazione, il governo ha come orizzonte temporale non la scadenza immediata ma il giugno del 2026 con l’obiettivo di mettere in sinergia il Pnrr con i programmi sulla coesione, mettere insieme questi programmi dà la possibilità di avere una visione comune”.
Fitto ha ribadito la necessità di un “dialogo costruttivo con tutti gli interlocutori su temi veri e concreti, cercando di immaginare le soluzioni”. “Stiamo lavorando di concerto con la Commissione europea, altri paesi hanno avuto sulla verifica del raggiungimento degli obiettivi delle proroghe concordate di uno o due mesi. Noi siamo al governo da quattro mesi e non da quattro anni, non lo dico per fare polemica. Dobbiamo dire le cose come stanno”, ha aggiunto Raffaele Fitto.
Fitto ha poi risposto all’Unione Europea: “Nella discussione in atto tra singolo Stato e Commissione dobbiamo evidenziare le nostre peculiarità. Se siamo il Paese con il più grande Piano di ripresa e resilienza, siamo tra gli Stati con i più grandi programmi di coesione, vuol dire che abbiamo una specificità e questa specificità deve essere considerata rilevante”.
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