Paul Pogba, la procura antidoping chiede ben quattro anni di squalifica. Il centrocampista della Juventus, sospeso da settembre per positività al Dhea, rischia l’addio alla carriera da calciatore professionista.
Paul Pogba in bilico, la procura antidoping chiede quattro anni di squalifica
La carriera calcistica di Paul Pogba rischia di concludersi prima del previsto. Il centrocampista della Juventus e della Nazionale Francese è sospeso in via cautelare dallo scorso 12 settembre, a causa della sua positività al deidroepiandrosterone. Ad inguaiare il calciatore son state le analisi del dopo partita di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto, finita 3 a 0 per la Vecchia Signora. Dopo mesi di indagini da parte degli inquirenti e una conferma della positività nelle controanalisi di ottobre, la procura antidoping ha proposto una punizione esemplare di ben quattro anni di squalifica. Nel caso in cui questa richiesta sia accolta dal tribunale, un assenza così lunga dai campi rappresenterebbe di fatto una pietra tombale sulla carriera agonistica di Paul Pogba.
Niente patteggiamento, si va a processo: cosa altro rischia il calciatore?
Negli ultimi giorni si era parlato di un possibile patteggiamento tra Pogba e la procura, ipotesi ormai definitivamente tramontata. Piuttosto che ammettere le sue responsabilità e dimezzare la squalifica, il centrocampista ha preferito difendersi in tribunale. L’antidoping, di rimando, ha richiesto il massimo della pena. Oltre alle preoccupazioni legate al processo, su Pogba premono anche quelle relative al suo rapporto sempre più tenue con la Juventus.
Da settembre i bianconeri hanno sospeso l’ingaggio al calciatore garantendogli il minimo salariale, poco sopra i 42mila euro. Pogba è ormai fuori dai piani e si è spesso parlato dell’ipotesi rescissione. La Juventus è però restia a procedere in questo senso a causa delle possibili penali da pagare per il Decreto Crescita, evitabili nel caso in cui Pogba mantenga la sua residenza in Italia fino a luglio.