Yevgeny Prigozhin è stato ucciso da Putin? La scomparsa del leader del gruppo Wagner, a due mesi dal suo tentativo di golpe, sembra tutt’altro che accidentale. Per l’ISW è stato un ordine di morte del leader del Cremlino: “Una vendetta ostentata”.
Prigozhin è stato ucciso da Putin? Sempre più sospetti dietro lo schianto del jet
La morte di Yevgeny Prigozhin, ucciso nello schianto del suo jet privato insieme ai suoi vice e ai suoi ufficiali del gruppo Wagner, non ha affatto sorpreso i leader internazionali. Dopo il tentativo di golpe dello scorso giugno, in molti erano convinti che l’oligarca avesse ormai i giorni contati. L’ipotesi che l’aereo di Prigozhin sia stato abbattuto dalla contraerea russa su ordine del Presidente Vladimir Putin non sembra poi così assurda, né agli analisti né ai leader internazionali. Lo urlano a gran voce anche i sostenitori del comandante sul gruppo Telegram Grey Zone: “Il capo del gruppo Wagner, eroe della Russia e vero patriota, Yevgeny Viktorovich Prigozhin, è morto a causa delle azioni dei traditori della Russia. Ma anche all’Inferno sarà il migliore! Gloria alla Russia!”.
È della stessa opinione, tuttavia, anche una fonte più affidabile, il think tank militare americano ISW, l’Institute for the Study of War. L’ISW riporta l’esistenza di diverse fonti russe, secondo le quali l’aereo dell’oligarca è stato abbattuto con due missili S-300. Nel suo ultimo rapporto l’ente di Washington spiega come il leader del Cremlino non avesse affatto dimenticato le azioni di Prigozhin: “Putin ha dovuto vendicarsi in modo ostentato. Il Ministero della Difesa russo e il Cremlino hanno distrutto la compagnia militare privata di Wagner e indebolito il potere di Prigozhin dopo l’ammutinamento, e l’assassinio dei massimi dirigenti del gruppo è stato probabilmente l’ultimo passo verso l’eliminazione di Wagner come organizzazione indipendente“.
Le previsioni degli analisti ai tempi del golpe, Caracciolo: “Rischia la vita”
Molti analisti ed esperti di geopolitica avevano fatto notare quanto fosse instabile la situazione di Yevgeny Prigozhin. In prima fila c’era Lucio Caracciolo, direttore e fondatore della rivista di geopolitica Limes, che già a giugno era convinto che l’oligarca fosse in una posizione pericolosissima. “La vita di Prigozhin è a rischio.” -affermava infatti Caracciolo in un’intervista concessa a Rai News 24– “Certamente mettersi nelle mani di Lukashenko non è una garanzia di sicurezza”.
Il giornalista ha poi descritto il tentativo di golpe come un grosso errore di valutazione per la Wagner, ma anche una dimostrazione di debolezza per la Russia: “Sicuramente si tratta di un golpe fallito. Sorprende che Putin non sia riuscito ad anticiparlo. A Prigozhin sono mancate tante cose. Sicuramente non ha calcolato bene i rapporti di forza. Non è possibile fare un golpe con poche migliaia di persone.”. Per il giornalista le azioni della Wagner sono un sintomo di problemi ben più grossi per la Russia: “Il golpe fallito ha messo in evidenza l’inesistenza del sistema russo. Basti pensare che il golpista ha parlato con lo stesso viceministro russo. Ma la debolezza della Russia risiede anche nel fatto che il suo esercito assomiglia a un arcipelago più che a un sistema integrato. Vedremo cosa accadrà nei prossimi 3-4 mesi dopo l’offensiva ucraina””