Quarta dose per tutti: si va verso questa ipotesi ma prima verrà data priorità a categorie particolari com’è stato per le altre somministrazioni. Il vaccino rimane l’unica arma a disposizione per combattere il Covid.
Quarta dose per tutti? Quando?
“La pandemia finirà quando cesserà in tutto il mondo”: queste sono le parole di Walter Ricciardi, consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza. Dunque, la strada per arrivare a questo obiettivo è di continuare con i vaccini, l’unica arma a disposizione.
Intanto. è arrivato l’annuncio ufficiale alla quarta dose di vaccino anti-Covid in Italia da parte di AIFA, la Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco.
All’inizio però la quarta dose non sarà per tutti. La quarta somministrazione in Italia sarà solo ed esclusivamente per pazienti gravemente immunodepressi, che abbiano completato il ciclo primario di immunizzazione, composto per questa categoria da 2 dosi più quella addizionale, la numero 3. Dovrebbe procedersi per la quarta somministrazione dopo 4 mesi e a partire dal 1° marzo. Le persone interessate sono circa 500mila in tutta Italia.
Per i pazienti immunocompromessi, la quarta dose equivale di fatto alla terza dose booster fortemente raccomandata per la popolazione generale.
Quarta dose: ultime news
Per il resto della popolazione, potrebbe poi essere considerata l’ipotesi di un richiamo annuale, come avviene per la normale influenza.
In un’intervista alla Stampa Walter Ricciardi, consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza, ha parlato proprio di questa ipotesi in autunno per tutti: “E’ probabile che in autunno” la quarta dose di vaccino covid “sarà utile a tutti”.
“Lo stato di emergenza può cessare, ma con l’accortezza di mantenere i pilastri che reggono la nostra libertà attuale“, dice Ricciardi a La Stampa, affermando che “ora è possibile un allentamento delle regole, pur mantenendo in piedi le strutture per la vaccinazione, la rivaccinazione, il Green Pass e le mascherine per i luoghi chiusi. Certe strutture e pratiche straordinarie possono finire, non l’organizzazione per la vaccinazione di massa”.