Quirinale, Travaglio contro Draghi: nel corso del programma televisivo “Otto e mezzo” in onda su La7, il direttore de Il Fatto Quotidiano ha criticato duramente il presidente del Consiglio.
Quirinale, Travaglio contro Draghi
Il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso di “Otto e mezzo” (La7), ha criticato senza mezze parole il presidente del Consiglio Mario Draghi :“Draghi ha detto che è il nonno al servizio del Paese. Adesso mi pare che voglia un Paese al servizio del nonno e che abbia scambiato l’ordine dei fattori. La Costituzione dice che è il presidente della Repubblica a nominare il presidente del Consiglio. Io invece ho l’impressione che lui sia un presidente del Consiglio che vuole scegliere il presidente della Repubblica. Sono cose che non stanno né in cielo, né in terra”.
Poi, ha aggiunto: “Se non ci fosse stato lui a Palazzo Chigi ma qualcun altro, gli avrebbero detto di leggersi quel piccolo libricino che si chiama Carta Costituzionale. Sinceramente non immaginavo che Draghi arrivasse fino a questo punto. L’ho paragonato a Schettino, perché i partiti gli dicono di restare a bordo e lui vuole scappare, tanto più in una situazione come questa“.
Dal presidente del Consiglio a Capo dello Stato, secondo Travaglio
L’attacco di Travaglio si è poi spostato sulla possibilità di vedere e avere Draghi come prossimo presidente della Repubblica. “L’altra leggenda metropolitana, inventata per portare Draghi al Quirinale, è quella secondo cui la maggioranza del presidente della Repubblica è uguale alla maggioranza del governo. Un governo può stare tranquillamente in carica, anche se il presidente della Repubblica viene eletto con un’altra maggioranza, tant’è che la Costituzione prevede che i presidenti della Repubblica siano eletti in tempi sfasati rispetto a quelli dei governi, proprio perché i due piani non devono mai incontrarsi. Questa maggioranza è stata affidata a Draghi, perché governasse fino alla fine della legislatura, ci portasse fuori dalla pandemia e portasse avanti il Pnrr.
Poi aggiunge: “Oggi abbiamo 468 morti. Io mi domando: con quale irresponsabilità il presidente del Consiglio sta picconando il suo governo, la sua immagine e il suo Paese in nome di un’ambizione personale? Persino i suoi amici dell’Economist, che rappresentano i mitici mercati, definiscono nociva la sua candidatura al Colle, perché lo avevano scambiato per lo stabilizzatore dell’Italia e ora scoprono che per ambizione personale sta diventando il destabilizzatore dell’Italia, visto che non si tira da parte e non pensa a governare”.