Rapina Theo Hernandez, la compagna Zoe Cristofoli sotto shock: “Riduttivo quello che hanno scritto sui giornali, voglio giustizia”. La fidanzata del terzino del Milan si è sfogata dopo l’esperienza traumatica di qualche giorno fa: “Vorrei che tornasse tutto alla normalità”.
Rapina a Theo Hernandez, Zoe Cristofoli si sfoga: “Vorrei tornare alla normalità”
A pochi giorni dalla rapina in casa di Theo Hernandez, la compagna del terzino del Milan Zoe Cristofoli ha pubblicato uno sfogo sul suo profilo Instagram. Lo scorso 18 ottobre Zoe si trovava in casa insieme a Theo Junior, il figlio della coppia, quando un gruppo di tre malviventi si è introdotto nell’abitazione. I criminali hanno saccheggiato la villa mentre per poi dileguarsi. In una serie di storie, la modella e fashion influencer ha raccontato di essere stata molto turbata dalla vicenda: “La mia mente non è qui al 100%, però vorrei che tutto tornasse alla normalità perché è giusto così. Vorrei tornare a fare le cose come ho sempre fatto con la mia serenità”.
Zoe ha poi ringraziato chi è stato vicino a lei e alla sua famiglia in questi giorni complicati: “Volevo dire due cose: la prima è grazie a tutte le persone che hanno capito la gravità della situazione e mi hanno scritto, i miei amici che hanno capito il momento. Grazie anche alle forze dell’ordine, a chi si è preoccupato per noi”.
La paura della modella: “Peggio di quello che hanno scritto i giornali, voglio giustizia”
Zoe Cristofoli ha spiegato che l’esperienza da lei vissuta è stata molto più traumatica di quanto descritto dai giornali. “I giornali hanno scritto molto meno di quello che è successo.” –spiega la modella- “È stato molto peggio. Ad oggi sto bene, non ho niente di rotto o fratturato: per farvi capire la gravità. Grazie a chi era con me in quel momento perché se fossi stata sola probabilmente oggi non sarei qua”.
La compagna di Theo pensa continuamente a quanto accaduto e solo grazie alla sua famiglia riesce a trovare un po’ di pace: “Ci penso ogni istante, però quando vedo mio figlio e le persone che erano con me e mi vogliono bene mi sento meglio: cerco di parlare, di non chiudermi perché non va bene. Ho una famiglia fantastica, un ragazzo fantastico: tutti mi vogliono bene, non potrei volere niente di più. Vorrei solo giustizia per quello che ci hanno fatto“.