A pochissime ore dalla giornata della memoria – che serve a ricordare le vittime dell’olocausto per mano del nazismo – bisogna soffermarsi su diversi aspetti, analizzando spesso le storie meno conosciute. Come ad esempio quella di Ravensbrück, campo di concentramento per sole donne. Interessante iniziativa che verrà messa in atto dalle scuole superiori di Lucca, con l’obiettivo di approfondire anche aspetti meno noti di questo grande orrore.
Il più grande campo di concentramento per donne: Ravensbrück
In occasione del 27 Gennaio 2023 – giornata della memoria – diversi istituti di Lucca, ovvero il Vallisneri, il Pertini e il Fermi, si concentreranno sulla storia di Ravensbrück, progetto concretizzatosi grazie all’associazione toscana “volontari della libertà” e al supporto del centro studi di storia contemporanea “Carlo Gabrielli Rosi”; il tutto con il patrocinio del comune. A dedicarsi a questo delicato giorno della memoria ci saranno i docenti: Gemma Giannini, Simonetta Simonetti e Andrea Giannasi.
Come si evince da una nota degli organizzatori, l’obiettivo è quello di ampliare le proprie conoscenze e soffermarsi su tematiche molto delicate, fornendo il giusto spirito critico per capirle e analizzarle.
Ecco ciò che è stato comunicato:
“La memoria non si insegna. Conviene partire dagli eventi della Storia e lasciare spazio alle parole degli ultimi testimoni sopravvissuti. Il campo di concentramento di Ravensbrück, era il più grande campo di concentramento femminile creato dai nazisti. Le prime deportate ad esservi internate erano accusate di aver violato le Leggi di Norimberga in merito alla purezza della razza ariana, avendo avuto rapporti con uomini considerati di ‘razze inferiori’. Con loro anche antinaziste, comuniste, socialdemocratiche e molte considerate asociali”.
Un’ulteriore riflessione sul genere femminile:
“Le donne furono costrette a lavorare nei laboratori dove venivano cucite le uniformi dell’esercito tedesco e, dal 1941, a prestare il proprio lavoro coatto nella fabbrica che la Siemens aveva appositamente costruito per sfruttare la manodopera. A Ravensbrück transitarono anche numerose donne ebree, che però vennero poi deportate ad Auschwitz per lo sterminio finale. Il campo accolse 130.000 prigionieri (20.000 furono uomini) dei quali 92.000 morirono per inedia, malattia, fame, o uccisioni o esecuzioni da parte dei carcerieri nazisti”.
Ravensbrück: dove si trova
Ravensbrück – che si trova nella medesima città – era il più grande campo per il genere femminile. Ospitava però anche delle aree industriali, un lager maschile (in piccola parte) e più di 40 sottocampi, adibiti come serbatoi per “inserirvi” la manodopera.
Il campo era collocato nella regione del Brandeburgo e si trovava a circa 90 km a nord di Berlino. Fu il 15 Maggio del 1939 e, inizialmente, furono deportate circa 2000 donne provenienti dalla fortezza di Lichtenburg, che si presentava ormai inadatta a causa di un elevato numero di prigionieri.
Un’altra pagina di storia che deve far riflettere.