Referendum sull’abolizione della caccia, le firme raggiunte
Il “Comitato Sì Aboliamo La Caccia” ha comunicato il 23 ottobre di aver raggiunto l’importante traguardo di 500mila firme. L’obiettivo, che era stato fissato l’1 luglio, permette di avviare l’iter di validazione. Il comitato cioè cede la proposta alla Corte di Cassazione, che dovrà verificare la validità delle adesioni, per poi passarla alla Consulta, che ha il compito di controllare la legittimità costituzionale. Il referendum intende abolire la caccia, ma non per la prima volta. Già nel 1990 alcuni partiti che avevano a cuore la tutela dell’ambiente e degli animali ci avevano provato, tuttavia fallendo.
Referendum caccia: scadenza e dove firmare
“Sarà possibile aderire all’iniziativa direttamente sul sito web dell’organizzazione entro le ore 12:00 del 28 ottobre“, ha spiegato il presidente del Comitato Tony Curcio. In un’intervista rilasciata al fattoquotidiano.it, Curcio ha aggiunto: “Siamo felici di aver raggiunto un traguardo di tale portata, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta. All’inizio pensavamo sarebbe stato più facile arrivare a questo punto, ma senza la giusta copertura mediatica abbiamo dovuto lavorare solo tramite il passaparola e le cose si sono complicate. Grazie agli oltre 1.500 volontari che hanno contribuito a questo importante risultato“.
Intanto, continua il presidente, “sabato depositeremo le firme raccolte in Cassazione, che valuterà se sono valide. Toccherà poi alla Consulta esprimere il suo parere sul testo: in caso di esito positivo, la speranza è che il voto sia fissato la prossima primavera. Ci auguriamo possa volgersi in concomitanza con quelli degli altri referendum oggetto di discussione perché un eventuale election day potrebbe portarci indirettamente più consensi”.
Le motivazioni del referendum
Il “Comitato Sì Aboliamo La Caccia” ha indetto il referendum per svariate motivazioni. In primis c’è la questione etica, incentrata cioè sul rispetto della vita animale. Ma c’è anche quella dei rischi che l’attività venatoria comporta, per gli uomini e per l’ambiente. Ogni anno i cacciatori, infatti, feriscono o addirittura uccidono molte persone, coinvolgendo spesso negli incidenti animali domestici. Non solo, spiega Curcio: “Occorre anche considerare l’inquinamento causato dal piombo delle cartucce, che si deposita sul terreno e in certi casi penetra fino alle falde acquiferecontaminandole”.