In questi giorni ci sono state alcune tensioni all’interno del centrodestra, una su tutte il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia per il candidato governatore in Sardegna. Nel frattempo il terzo pilastro della maggioranza, ovvero Forza Italia, si sta riorganizzando dopo che Silvio Berlusconi è venuto a mancare. Ne abbiamo parlato con Gianmarco Senna, ex consigliere regionale ed ex presidente della Commissione attività produttive in Regione Lombardia in quota Lega, che è passato da qualche tempo a Forza Italia. Ecco cosa ci ha raccontato.
Da ex leghista cosa nel pensa del braccio di ferro tra Lega e FdI in diverse regioni?
È chiaro che le elezioni politiche di settembre 2022 hanno certificato un cambiamento di forze nella coalizione. E’ fisiologico che Giorgia Meloni rivendica più spazio, tenuto conto che nelle regioni del Nord non si sente assolutamente rappresentata. Solinas è l’agnello sacrificale. È palese a resistenza della Lega in Sardegna sia strategica per cercare di portare a casa il terzo mandato per i governatori regionali e non perdere così una regione importante del Nord Italia.
Questa divergenza farà perdere voti al centrodestra?
No, normali scontri di forza all’interno della coalizione, ci sono sempre stati, l’elettorato di centrodestra difficilmente vota fuori dal suo perimetro, altro discorso l’altissima e preoccupante percentuali di astenuti, in quest’aria Forza Italia può recuperare molto consenso.
In merito a Forza Italia, quali sono le prospettive? E la leadership? Chi potrebbe rappresentare il futuro del partito?
All’interno di Forza Italia si sta andando per la prima volta a congresso. Il partito, dopo che è venuto al mancare il Presidente, come era prevedibile, è cambiato, dopo un primo momento di naturale scoramento la reazione è stata forte, la volontà di tutti di proseguire la battaglia moderata, liberale e popolare sulla strada segnata da Berlusconi ha dato via al percorso congressuale in tutte le provincie del Paese per concludersi a febbraio con l’elezione del Segretario nazionale, nonostante le cassandre FI è in piena salute, con un grande storia ma sopratutto con un grande e nuovo futuro davanti.
Dobbiamo prepararci ad una svolta significativa all’interno del partito?
La guida dell’attuale ministro Antonio Tajani, pilastro fondamentale del partito, è solida. La sua figura è importante e non solo per Forza Italia ma anche per tutto il centrodestra. Non può esistere una coalizione senza una componente che rappresenta in Italia il partito popolare e che porta avanti le istanze liberali e moderate: libero mercato, supporto alle imprese, lotta alla burocrazia, stringere il perimetro dello stato, tolto FI non vedo altri partiti che possano intestarsi queste battaglie.