Regole zona arancione: cosa cambia a Capodanno? L’aumento dei contagi ha colpito tutta Italia, e sono già 7 le regioni che passeranno il Natale in zona gialla. Sulla base dei dati sull’incidenza e sull’occupazione degli ospedali, è possibile che alcune arrivino alla zona arancione per Capodanno. Come cambiano le regole?
Zona Arancione a Capodanno, cambiano le regole? Le regioni più a rischio
Molti italiani sono già rassegnati a passare il Natale in zona gialla. Da lunedì 20 Dicembre diventano 7 le regioni d’Italia gialle. Dopo il Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Calabria, lasciano la zona bianca anche Liguria, Veneto, Marche e la Provincia Autonoma di Trento. Entro il 27 Dicembre potrebbero cambiare colore anche l’Emilia Romagna, insieme al Lazio e alla Lombardia. L’impatto dell’aumento dei contagi si è fatto sentire anche in Italia, sebbene la campagna vaccinale sia riuscita in qualche modo ad attutirlo. Secondo i dati raccolti sull’incidenza e sull’occupazione ospedaliera, tuttavia, è ancora possibile che alcune regioni possano passare in zona arancione per Capodanno. Le regioni più a rischio sono Friuli Venezia Giulia e Trentino.
Il passaggio alla zona arancione: ecco le regole
Il passaggio alla zona arancione viene determinato con il superamento di tre soglie:
- L’incidenza superiore a 150 casi ogni 100mila abitanti
- L’occupazione delle terapie intensive oltre il 20%
- L’occupazione dell’area medica oltre il 30%
Il Friuli ha un incidenza di 378 casi settimanali e i reparti ospedalieri della regione sono al limite. L’area medica è occupata al 22%, mentre la terapia intensiva al 19%. In Trentino, se l’aumento dei contagi mantiene il ritmo attuale, si potrebbe superare l’occupazione al 20% in tutti i reparti.
Con la zona arancione, oltre alle restrizioni della zona gialla, si aggiunge il coprifuoco. Dalle 22 alle 5 del mattino non è possibile lasciare la propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o di estrema necessità. Scattano anche i limiti agli spostamenti: è possibile muoversi liberamente solo nel proprio comune. Solo chi è dotato di Green Pass Rafforzato può ignorare le restrizioni ed entrare e uscire dalle zone arancioni. È sempre consentito il rientro alla propria residenza o domicilio. In zona arancione è ancora possibile trasferirsi nella seconda casa. Nessuna chiusura per i ristoranti e i bar, ma stop al servizio al tavolo.
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E a Capodanno? Il Governo pensa a nuove restrizioni
Sia il Governo, guidato da Mario Draghi che i Governatori di molte regioni d’Italia, stanno pensando a nuove restrizioni per frenare l’aumento dei contagi durante le feste. Preoccupa soprattutto la variante Omicron, per il momento sotto controllo con soli 87 casi, ma caratterizzata da una maggior velocità di diffusione rispetto alla Delta. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha già proclamato un’ordinanza contro ogni tipo di festa al chiuso a Natale e Capodanno. Restano consentito solo lo “svolgimento di pranzi o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti, nonché di altri eventi esclusivamente in forma statica, con posti seduti e preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata dell’evento”. Giovedì 23 Dicembre, Mario Draghi ha convocato un vertice per discutere le strategie di contenimento per la variante Omicron che potrebbero coinvolgere anche le feste di Capodanno.
I consigli dei medici: “Cautela anche tra vaccinati”
Per il momento, gli esperti consigliano cautela, anche tra vaccinati. Lo sostiene il professor Carlo Signorelli, docente di Igiene all’ospedale San Raffaele di Milano, intervistato da Repubblica: “In casa dovrebbero essere ammessi solo i parenti e gli amici vaccinati. In nessun caso un anziano non immunizzato deve entrare in contatto con gli altri: rischierebbe davvero tanto. Appena entrato, un ospite dovrebbe lavarsi le mani. È chiaro che a tavola non si può tenere la mascherina, ma bisognerebbe almeno evitare di cantare: come anche l’urlare, è l’attività che ci fa emettere più goccioline contagiose. È necessario evitare lo scambio di posate, piatti e bicchieri o passare il cibo dal piatto di un commensale all’altro. Nei limiti del possibile, bisognerebbe sedersi distanti e cambiare spesso l’aria. Se comunque ci sono eventi sociali che possiamo evitare, evitiamoli. E se possiamo ridurre il numero degli invitati, non esitiamo”.