Riforma catasto: il governo Draghi ha rischiato grosso a questo giro. Ecco, infatti, che è stato trovato un accordo nella maggioranza per aggiornare e modificare il testo.
Riforma catasto, trovato l’accordo
I vertici del centrodestra di governo hanno annunciato con soddisfazione in una nota di aver raggiunto “un’intesa con Palazzo Chigi per rivedere gli articoli 2 e 6 della delega fiscale”.
Nella nota si legge ancora: “Nell’accordo viene eliminato ogni riferimento al sistema duale, preservando i regimi cedolari esistenti e garantendo una armonizzazione del sistema fiscale” si legge nel comunicato congiunto di Lega e Forza Italia che spiegano come per quanto riguarda il catasto venga “eliminato ogni riferimento ai valori patrimoniali degli immobili, consentendo l’aggiornamento delle rendite secondo la normativa attualmente in vigore e senza alcuna innovazione di carattere patrimoniale”.
Cosa cambia?
Il comma 1 della norma prevede “una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati”.
“Si tratta di intervenire sugli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto – recita il testo – la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita; sui terreni edificabili accatastati come agricoli; sugli immobili abusivi.”
L’articolo 6 del disegno di legge delega per la riforma del fisco sarà aggiornato. Il primo punto da cambiare per il nuovo catasto riguarda la mappatura degli immobili e dunque la rilevazione dei beni non censiti. L’obiettivo è dare la possibilità ai comuni e agenzia delle Entrate di facilitare e accelerare l’individuazione e, eventualmente, il corretto classamento degli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso, ovvero la categoria catastale attribuita.
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