Riforma Pensioni 2022, tutte le novità di Febbraio. Dall’incontro tra Governo e sindacati avvenuto il 15, emerge una proposta: uscita dal lavoro anticipata a tutti a 64 anni e penalizzazione del 3% per ogni anno di anticipo.
Riforma Pensioni 2022, la proposta del Governo: uscita a 64 anni con taglio del 3%
Continuano le trattative tra il Governo Draghi e i sindacati per la riforma del sistema pensionistico. L’ultima proposta, emersa dall’incontro avvenuto il 15 Febbraio tra i Ministri Orlando e Franco e i segretari generali di CGIL, CISL e UIL, apre a una maggior flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. La soluzione suggerita dal Governo permetterebbe di ritirarsi anticipatamente a 64 anni a tutti coloro che hanno almeno vent’anni di contributi. L’uscita dal lavoro sarebbe bilanciata da un taglio degli emolumenti del 3% per ogni anno di anticipo. Questo a patto che la pensione spettante sia superiore all’assegno sociale di un certo numero di volte.
Un compromesso rispetto al ritiro a 62 anni richiesto dai sindacati, che consentirebbe l’uscita dal lavoro tre anni prima dei 67 previsti dalla riforma Fornero. Tale formula è già usata per i contributivi puri che lavorano dal 1996. Nel loro caso possono ritirarsi a 64 coloro cui spetta una pensione pari a 2.8 volte l’assegno sociale, ovvero a 1311 euro. Questo limite è ritenuto eccessivo dai sindacati ma, secondo Repubblica, il Governo sarebbe disposto ad abbassarlo “se decidesse di estendere questa formula a chi è nel sistema misto retributivo e contributivo”.
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