Rivolta del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin in silenzio dopo la ritirata da Mosca. Nessuna dichiarazione sui social da parte del leader dei mercenari dopo la marcia verso la capitale russa.
Rivolta Wagner, solo silenzio da Prigozhin dopo la ritirata da Mosca
È ancora alta la tensione in Russia dopo la marcia su Mosca del Gruppo Wagner. A meno di un giorno dalla fine della rivolta, il leader e fondatore della compagnia di mercenari russi Yevgeny Prigozhin resta ancora in completo silenzio. Dopo l’annuncio del ritiro delle sue truppe, giunte “a 200 chilometri da Mosca” per poi tornare sul fronte ucraino, l’oligarca è sparito dai social network. Le ultime immagini di Prigozhin e i suoi uomini li mostra lasciare i presidi militari di Rostov, tra applausi della folla e spari in aria da parte dei mercenari.
Cosa succede ora: l’oligarca va in Bielorussia, accuse ritirate
Secondo le ultime indiscrezioni Prigozhin ha trovato un accordo con il Cremlino, che avrebbe garantito il ritiro delle accuse penali contro il leader militare e i suoi uomini. Da parte sua Prigozhin avrebbe ottenuto “garanzie vantaggiose” grazie alla mediazione di Aleksandr Lukashenko, che ha garantito il suo “esilio” in Bielorussia. Nessuna conseguenza apparentemente per i soldati della Wagner, difesi anche dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, secondo il quale la Russia ha “sempre rispettato le loro azioni eroiche” in Ucraina. Peskov si è inoltre detto soddisfatto che la rivolta si sia risolta in maniera pacifica: “Evitare spargimenti di sangue, conflitti interni e scontri con risultati imprevedibili era l’obiettivo più importante”.