Roma, vigili urbani condannati per aver mancato dei controlli e aver chiesto in cambio delle ‘mazzette’ sia in denaro sia in gelati e cene gratis in locali molto conosciuti del centro della Capitale.
Roma, vigili urbani condannati per corruzione
Tre vigili urbani di Roma sono condannati per corruzione. I fatti fanno riferimento a ciò che è successo da gennaio 2013 all’aprile del 2014. Un primo vigile è stato sospeso dal servizio. Rischiano tutti e tre di perdere il lavoro per mancati controlli a tutti noti locali del centro di Roma.
La difesa ha sempre risposto che gli indagati negano quanto viene accusato sui fatti di corruzione. Per un vigile urbano in particolare, il pubblico ministero ha chiesto cinque anni di reclusione per l’uomo, sempre per corruzione. L’iter della magistratura deve ancora completare il suo percorso, anche perché, ovviamente, sono stati presentati ricorsi da parte delle difese.
Gelati e cene in cambio di favori
I vigili urbani per evitare i controlli avrebbero chiesto in cambio gelati e cene gratis a diversi locali del centro di Roma, anche molto conosciuti. Secondo quanto riposta dagospia, “per questi fatti, la procura ha sollecitato al tribunale una condanna a cinque anni di reclusione per Franco Caponera, 52 anni, accusato di rivelazione di segreti d’ufficio. L’accusa ha invece chiesto una pena di quattro anni per Fabio Corazzini, 50 anni, e Alessandro Egidi, 41, ai quali si contestano i reati di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio”.
Il vigile urbano Egidi nel “porre in essere specifici atti contrari al suo ufficio si legge dal capo d’imputazione consistenti nell’omettere di effettuare controlli sul regolare esercizio dell’attività commerciale”, avrebbe intascato la cifra di duecento euro e decine di coni gelato, offerti da un locale di proprietà dei ristoratori, a pochi passi dalla Fontana di Trevi.
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