Russia, Medvedev avverte Kiev e l’Occidente: “Difenderemo i territori annessi anche con il nucleare”. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo ribadisce le gelide minacce di Putin. L’UE annuncia nuove sanzioni: “Continueremo a supportare l’Ucraina”.
Russia, Medvedev minaccia: “Pronti a usare il nucleare per difendere i territori annessi”
La Russia continua ad inasprire il conflitto con l’Ucraina e ad alzare la tensione con l’Europa. Dopo l’annuncio della mobilitazione parziale da parte di Vladimir Putin e le minacce all’Occidente da parte del leader del Cremlino, anche il suo braccio destro, Dmitrij Medvedev, comincia ad alzare la voce. Il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo ha ribadito l’intenzione della Russia di difendere quei territori che ritiene “suoi” anche con la bomba atomica, compresi quelli eventualmente annessi con il referendum in Donbass.
“Si terranno referendum e le repubbliche del Donbass e altri territori saranno annessi alla Russia.” -afferma Medvedev- “La protezione di tutti i territori che hanno aderito sarà significativamente rafforzata dalle Forze Armate russe. La Russia ha annunciato che non solo le capacità di mobilitazione. Ma anche qualsiasi arma russa, comprese le armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi, potranno essere utilizzate per tale protezione“.
LEGGI ANCHE: Russia, arresti e proteste in diverse città dopo la mobilitazione voluta da Putin: numerose le fughe dal Paese
La reazione dell’Unione Europea, Borrell: “Presto nuove sanzioni alla Russia”
L’Unione Europea ha risposto all’ennesima escalation di Mosca confermando l’intenzione di approvare una serie di nuove sanzioni. Lo annuncia Josep Borrell, Alto Rappresentante degli Affari Esteri: “Altre misure restrittive verranno adottate al più presto in coordinazione con i nostri partner. Continueremo ad aumentare il nostro supporto militare all’Ucraina e studieremo un nuovo pacchetto di sanzioni che prenda di mira settori dell’economia russa e una nuova lista di individui”.
LEGGI ANCHE: Russia e renitenza alla leva: chi si rifiuta punito con 15 anni di carcere