Russia, nuovi test missilistici nel Pacifico, l’Ucraina riceve nuove forniture di carri armati. La guerra tra i due paesi continua senza sosta, Mosca continua ad ostentare la propria forza: “Lanciati missili supersonici antinave nel Mar del Giappone”.
Russia, test missilistici nel Pacifico: lanciati missili antinave supersonici
Dopo oltre un anno di guerra in Ucraina la Russia continua a lanciare provocazioni nel tentativo di sbandierare la sua forza militare. La marina russa ha testato dei missili antinave supersonici nell’Oceano Pacifico, nello specifico nel Mar del Giappone. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa di Mosca: “Nelle acque del Mar del Giappone, le navi missilistiche della flotta del Pacifico hanno lanciato missili da crociera Moskit contro un finto bersaglio marino nemico“. Il test ha coinvolto una finta nave nemica a circa 100 chilometri di distanza dal punto di lancio. Secondo il Ministero la prova si è rivelata un successo: “L’obiettivo è stato colpito con successo da un colpo diretto di due missili da crociera Moskit”.
Le esercitazioni russe nel Pacifico hanno avuto inizio poco dopo la visita in Ucraina del Primo Ministro giapponese, Fumio Kishida. Una provocazione che infastidisce non poco il paese nipponico, che già in passato ha protestato per test militari russi avvenuti in acque fin troppo vicine a quelle giapponesi. Tasuku Matsuki, funzionario del ministero degli Esteri, ha commentato: “Nel complesso, il Giappone è preoccupato per le crescenti attività militari della Russia intorno alle coste giapponesi e le osserva con grande interesse”.
Nuovi carri armati per Kiev, forniture da Germania e Regno Unito
Dall’altro lato, l’Ucraina non resta con le mani in mano. L’esercito di Kiev ha ricevuto delle nuove forniture di carri armati dai propri alleati europei. Come confermato dal cancelliere tedesco Olaf Scholtz, la Germania ha rifornito l’Ucraina con 18 carri armati Leopard 2 e 40 veicoli corazzati Marder. Sono inoltre arrivati nel paese anche dei carri armati dal Regno Unito, di modello Challenger, oltre a diversi veicoli statunitensi. Il Ministro della Difesa Oleksiy Reznikov si è detto soddisfatto: “Un anno fa nessuno avrebbe pensato che il sostegno dei nostri partner sarebbe stato così forte”.