Salario minimo, l’attacco ai sindacati di Giorgia Meloni: “Dovrebbero essere più coerenti”. La premier critica l’opposizione dopo le proteste in aula per la bocciatura della proposta di legge sull’equa retribuzione: “Hanno avuto dieci anni per farla”.
Salario minimo, Giorgia Meloni attacca sindacati e opposizioni: che cosa ha detto?
Il salario minimo è tornato al centro del dibattito politico dopo la bocciatura alla Camera dell’ultimo emendamento del centrosinistra alla proposta di legge sull’equa retribuzione. Via il requisito dei 9 euro lordi l’ora minimi, dentro una vaga delega al governo per stabilire una retribuzione adeguata “entro sei mesi”. I leader dell’opposizione hanno contestato le eccessive variazioni alla proposta di legge ritirando il proprio supporto alla legge, primo tra tutti Giuseppe Conte che ha definito il provvedimento nel suo stato attuale “carta straccia”.
Nelle ultime ore la premier Giorgia Meloni ha risposto alle critiche in un’intervista concessa ad RTL 102.5, attaccando l’opposizione. “Mi fa sorridere. M5s e Pd ci dicono che è l’unica cosa da fare in Italia.” -afferma la Presidente del Consiglio- “Ma in 10 anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo“. Meloni ha poi puntato il dito contro i sindacati: “Alcuni sindacati vanno in piazza per rivendicare il salario minimo e quando vanno a trattare i contratti collettivi accettano contratti con poco più di cinque euro all’ora. Come accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata. Bisognerebbe essere un po’ coerenti“.
Le critiche dell’opposizione: “Meloni e soci si sono tolti la maschera”
Dopo una giornata di proteste e contestazioni, questa mattina si torna a votare in Aula per il provvedimento sul salario minimo. Il centrosinistra si è mostrato compatto e ha criticato aspramente l’affossamento della proposta, oggi al voto conclusivo. “Questa battaglia è stata rallentata, ma la vinceremo perché il Paese è con noi.” -ha spiegato il leader del M5S Giuseppe Conte- “Dopo vari balletti, vari teatrini e rinvii, espedienti di varia natura e stratagemmi di vario ordine Giorgia Meloni e soci tolgono la maschera. Con la stessa arroganza con cui fermano i treni dei Ministri, oggi fermano la speranza di quasi 4 milioni di lavoratori pagati 3 o 4 euro l’ora a cui avremmo potuto aumentare lo stipendio”. Lo ha seguito la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “Potevate avere un sussulto di dignità e invece niente. Siete rimasti a capo chino. Siete d’accordo sullo sfruttamento dei lavoratori”.