Salvini contro Sgarbi: al centro del dibattito a distanza tra i due c’è il tema dello stadio di San Siro. Il vicepremier e il sottosegretario alla Cultura hanno fatto valere le proprie ragioni sull’abbattimento o meno dello stadio di Milano.
Salvini contro Sgarbi: botta e risposta tra i due
Botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi che si sono punzecchiati sull’eventuale abbattimento o meno dello stadio San Siro di Milano, dove giocano in casa sia l’Inter sia il Milan, squadra del cuore del vicepremier leghista.
“C’è un dato che va oltre Salvini e Sala su questo progetto insensato di abbattere lo stadio Meazza, ovvero che nel 2026 ci saranno le Olimpiadi a Milano ed è previsto che la celebrazione sia proprio dentro lo stadio. Quando Sala non ci sarà più, il nuovo sindaco dovrà prendere delle decisioni e lo stadio avrà ormai 70 anni e quindi avrà un vincolo automatico secondo quello che la legge richiede per i monumenti“. A dirlo Vittorio Sgarbi, leader di Rinascimento e sottosegretario alla Cultura.
“Il fatto che da Berlusconi a Moratti i grandi presidenti siano contrari fa pensare come questo sia logico – prosegue Sagarbi – Che poi Salvini per ragioni che non conosco sia d’accordo con Sala mi pare di per sé un elemento negativo per lui. Non si può mai essere d’accordo con Sala. Sala deve stare in un’altra ‘sala’ e questo avverrà presto quando il suo mandato sarà finito. E allora Salvini potrà finalmente occuparsi del Ponte di Messina, e anche di uno stadio a Messina, lì sarebbe perfetto“.
Al centro della discussione il tema stadio San Siro
“Milan e Inter, tifosi, sportivi e società, hanno bisogno di uno stadio nuovo, sicuro, moderno, europeo, innovativo, green. Dopo anni di lavoro, progetti, incontri e impegno, è ora di partire coi lavori. Sgarbi parla a titolo personale e non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni: da milanese, da tifoso e da vicepremier dico `avanti futuro!´“. Ha risposto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, dopo le parole di oggi del sottosegretario Vittorio Sgarbi alla Gazzetta.
Altra risposta di Sgarbi. “San Siro non si tocca” dice per poi assicurare che il “vincolo relazionale” sullo stadio “verrà fatto, se loro vogliono fare delle riunioni di Giunta le facciano, se ci tengono ad esercitarsi sul piano dialettico e politico proseguano pure, noi faremo il vincolo comunque”. Sgarbi alla Gazzetta dichiara che San Siro va salvato perché lo sport ha “un ruolo fondamentale nella nostra visione del mondo e Milano è una delle capitali del calcio italiano. In quello stadio hanno giocato Mazzola e Rivera, è intuitivo che San Siro non possa essere abbattuto, non riesco davvero a capire”.