L’Istituto per la Sicurezza sociale del Titano riferisce che la Repubblica di San Marino ha raggiunto l‘immunità di gregge. La campagna, iniziata con notevole ritardo rispetto all’Europa, ha già tagliato il suo traguardo con oltre il 70% degli abitanti immunizzati. Adesso però si pongono due problemi. Il rialzo dei contagi, dovuto al diffondersi della variante Delta. E gli spostamenti in Europa con il Green Pass, rilasciato ai vaccinati con sieri approvati dall’UE.
A San Marino in tre mesi raggiunta l’immunità di gregge, ma è allarme Green Pass
Dei 33 mila abitanti della repubblica, oltre il 70% ha già completato il ciclo vaccinale. Un importante traguardo per le autorità e i cittadini sammarinesi, che pur partendo in ritardo con la campagna, hanno subito aderito con entusiasmo.
Al 90% degli immunizzati, però, è stato somministrato il siero Sputnik, non ancora approvato dall’Unione Europea. Preparato che, inoltre, un paio di mesi fa era stato rifiutato dall’Agenzia di vigilanza sanitaria brasiliana (Anvisa), perché “c’era la presenza di adenovirus replicanti. Un grave caso di non conformità e adenovirus replicante è stato rilevato in tutti i lotti del vaccino Sputnik presentati“.
Finché dunque Sputnik non verrà autorizzato dall’Unione Europea, gli abitanti di San Marino, pur essendo vaccinati, subiranno delle limitazioni. Non potranno usufruire del Green Pass rilasciato in tutta Europa, solo agli immunizzati con sieri approvati. E perfino in Italia a partire dal 6 agosto saranno trattati come non vaccinati.
Il rialzo dei contagi a San Marino
Nel frattempo, per il diffondersi della variante Delta, tornano a crescere i contagi. Sono già stati rilevati circa 30 casi, di cui il 60% riscontrati in soggetti immuni, ma i reparti Covid del Titano restano vuoti. “I sintomi – dice la direttrice del Dipartimento ospedaliero Ivonne Zoffoli – sono per tutti lievi. Per precauzione, l’istituzione sanitaria ha scelto di interrompere le visite ospedaliere e nelle strutture dedicate a persone fragili“.