Sanremo 2023, Amadeus sulla presenza di Volodymyr Zelensky: “Oggi avremo la risposta dell’ambasciatore”. Nonostante le polemiche, il conduttore è ancora convinto della decisione di ospitare il Presidente dell’Ucraina: “Comprenda che l’intervento possa dividere, ma non possiamo dimenticare quanto sia orribile la guerra”.
Sanremo 2023, Amadeus sull’intervento di Zelensky: “Oggi la risposta dell’ambasciatore”
In collegamento con Fabio Fazio a Che tempo che fa, Amadeus ha parlato degli ultimi ritocchi al suo Festival di Sanremo 2023, in partenza domani 7 febbraio. Nel corso del programma, il conduttore ha parlato anche dell’intervento di Volodymyr Zelensky, che è stato causa di molte discussioni negli scorsi giorni. Il Presidente dell’Ucraina avrà infatti uno spazio a lui dedicato nell’ultima serata del Festival, l’11 febbraio. “Vespa aveva ricevuto la richiesta di Zelensky.” –ha spiegato Amadeus- “Poi mentre andava a Kiev mi ha telefonato e mi ha chiesto se fosse possibile. Io gli ho risposto che mi avrebbe fatto molto piacere, e che lo avrei visto bene nella serata finale”. Il leader ucraino manderà un messaggio preregistrato: “Un messaggio di pace. Andrà in onda nella serata del sabato dopo le 28 esibizioni dei cantanti in gara. Comprendo e non mi meraviglio che il suo intervento possa dividere, ma tutte le guerre sono orribili e abbiamo il dovere di non dimenticarlo“. Oggi le ultime conferme: “Domani avremo una risposta dall’ambasciatore: siamo in contatto e capiremo esattamente cosa succederà“.
Le polemiche: “Il palcoscenico della città dei fiori sia dedicato alla musica”
La scelta di includere un messaggio di Zelensky al Festival di Sanremo ha provocato molte polemiche, in particolare dalla politica. Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha criticato apertamente la decisione: “Quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e poi che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica è qualcosa che penso tutti si aspettano. Se avrò dieci minuti di tempo per vedere il Festival di Sanremo, vedrò le canzoni, non Zelensky. Se Zelensky ha il tempo di andare agli Oscar o al Festival di Sanremo, lo sa lui. Ogni contesto merita serietà, anche Sanremo. Mi chiedo quanto sia opportuno che il festival della canzone italiana abbia un momento con la guerra e le morti in corso, non mi sembra che le cose vadano d’accordo”.
Proteste anche fuori dalla maggioranza, con Carlo Calenda, leader del Terzo Polo, che si esprime con un tweet: “Ci sono pochi dubbi sulla nostra linea di sostegno all’Ucraina. Ritengo tuttavia un errore combinare un evento musicale con il messaggio del Presidente di un paese in guerra”. Dubbi anche dal Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte: “Io sono stato molto contento quando il presidente Fico ha invitato il presidente Zelensky alla Camera dove ha potuto esprimere le sue ragioni in Parlamento. Non credo che sia così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero come quello di Sanremo”.