Cosa ha detto Sarah Nile su Barbara D’Urso, l’ex gieffina difende la conduttrice: “Per anni è stata dedita a Mediaset”. L’ex concorrente del Grande Fratello si è sfogata su Instagram, parlando della mancanza di rispetto per le donne sul lavoro: “Ci costringono a scegliere tra la carriera e l’essere madri”.
Sarah Nile difende Barbara D’Urso, cosa ha detto l’ex gieffina
In un lungo sfogo sul suo profilo Instagram anche l’ex gieffina Sarah Nile si è schierata dalla parte di Barbara D’Urso, snobbata da Mediaset di punto in bianco alla fine della scorsa stagione televisiva. La modella e influencer, diventata famosa grazie alla sua partecipazione al Grande Fratello 10 nel 2009, ha raccontato al suo pubblico le sue ultime vicissitudini lavorative, paragonando la sua situazione a quella dell’ex regina di Canale 5.
“Queste dinamiche che mi fanno capire come devono essersi sentite personalità come Barbara d’Urso, paragonandolo al mio piccolo ovviamente.” -scrive Sarah Nile nel suo post- “Nonostante la propria professionalità, passione ed esperienza non hanno avuto la meglio. Che possa piacere o meno la Sig. d’Urso per anni è stata dedita a Mediaset. Alla famiglia che ha curato nell’appuntamento fisso pomeridiano. Implacabile stacanovista e camaleontica sempre capace di intrattenere il suo pubblico. Pronta in ogni circostanza per i suoi fedelissimi ai quali anche lei non ha potuto rivolgere un pensiero o un ultimo saluto”.
La rabbia per il licenziamento: “Dobbiamo scegliere se essere madri o avere una carriera?”
Sarah Nile ha raccontato di essere stata licenziata senza preavviso dopo sette anni di lavoro incessante. “È giusto essere obbligate a scegliere tra l’essere madre o la carriera?” –scrive l’ex gieffina- “Credevo che una cosa del genere potesse accadere solo in un Paese dove la donna ha zero diritti, in un ambiente di lavoro dove non esiste tutela, dove il compromesso è la regola. Negli anni ho avuto la fortuna di lavorare in un contesto a me affine. Di lavorare bene e con tanta passione. Di sperimentare la massima di “fai ciò che ami e non lavorerai mai un giorno”. Perché si, sono passati 7 anni e ho amato tutto ciò che ho fatto ogni singolo minuto fino al 07/09/2023, giorno in cui una lettera di licenziamento, in tronco e senza preavviso, ha fatto scoppiare la bolla mentale che mi ero costruita”.
Come lei anche molte sue colleghe han ricevuto il benservito, guarda caso sempre durante o poco dopo una gravidanza: “Non mi torna perché prima di me è stata licenziata un’altra collega che aveva appena partorito. Non mi torna perché a pochi giorni dalla raccomandata del 7 settembre anche un’altra collega è stata licenziata al terzo mese di gravidanza. E non mi torna soprattutto perché ho ricevuto la comunicazione di licenziamento a soli cinque mesi dalla nascita della mia splendida Evah. A pochi giorni dal rientro dalle ferie. E beffa del destino, mentre ero in ospedale aspettando che il mio Noah si risvegliasse da una delicata operazione”.
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