Home Facts Saviano attacca la Rai e il governo Meloni dopo la sua cacciata: “Resterà solo Peppa Pig”

Saviano attacca la Rai e il governo Meloni dopo la sua cacciata: “Resterà solo Peppa Pig”

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Saviano si sfoga contro la Rai e il governo Meloni dopo la decisione della sua cacciata dal servizio pubblico con il suo programma. Lo scrittore napoletano senza freni ne ha per tutti, non accettando la decisione presa.

Saviano attacca la Rai: “Resterà solo Peppa Pig”

Roberto Saviano non ci sta e attacca tutti dopo la sua cacciata dalla Rai con polemiche a seguito. Lo scrittore napoletano si è scagliato contro chi ha deciso di far fuori il suo programma in due interviste a Corriere della Sera e La Stampa. “L’amministratore delegato Roberto Sergio deve essersi vergognato. Posso comprendere, essere un mero esecutore di decisioni politiche può causare un certo disagio”, ha dichiarato Saviano. “Pago l’attacco al potere. Ma in Rai alla fine resterà soltanto Peppa Pig“, dice.

“Alla fine Roberto Sergio ha ceduto. Dimostrandosi un mero passacarte perché la decisione è politica e per nulla aziendale. Fosse aziendale dovrebbero epurare mezza Rai in virtù del codice etico. Da Bruno Vespa a Nunzia De Girolamo a Luca Barbareschi. Mi sa che l’anno prossimo in studio ci saranno Peppa Pig, la Pimpa e Sponge Bob. Anche se su SpongeBob ho qualche dubbio”.

Nel mirino anche il governo Meloni

I problemi e i dissidi di Saviano con il governo Meloni sono noti: “Sono a processo con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha perso il primo grado di giudizio e ha annunciato ricorso. Ma nonostante questo sono stato ospite in Rai decine di volte e ho condotto la prima stagione di Insider. Hanno solo inventato il rispetto di un presunto codice etico”.

Poi, l’attacco alla Lega: “Nello stesso giorno Matteo Salvini attacca don Luigi Ciotti e ordina ai suoi scherani in Rai di cancellare “Insider”. È evidente da che parte sta questo governo, no? Cancellare un programma che denuncia le organizzazioni criminali non fa onore a nessuno. Farlo poi seguendo un finto codice etico elaborato per compiacere chi, nel 2015 dichiarava: “Cedo due Mattarella per mezzo Putin“, è un orrore”.