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Sciopero taxi 5-6 luglio: orari, informazioni, città e motivazioni

Sciopero taxi 5-6 luglio

Sciopero taxi 5-6 luglio: “Non ci ascoltate ma stavolta, statene certi, ci sentirete”. Ecco lo slogan dei tassisti che per 48 ore protesteranno contro il decreto legge Concorrenza. Una protesta che sarà totale e numerosa.

Sciopero taxi 5-6 luglio: orari, informazioni e città

Il 5 e 5 luglio 2022 a Roma si concentreranno i tassisti di tutta Italia in occasione dello sciopero nazionale. Il ritrovo è fissato a piazza della Repubblica per una manifestazione che si snoderà fino a piazza Madonna di Loreto. Previsto il transito lungo via Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, via dei Fori Imperiali. Un fronte unitario di tutte le sigle, che hanno firmato una nota congiunta dura: “In quelle 48 ore dobbiamo dimostrare, come categoria che non siamo  disponibili a nessun passo indietro, a nessun tipo d’accordo, a  nessuna resa e che ci batteremo fino all’ultimo respiro, contro tutti quei parassiti che vorrebbero sottrarci il frutto della nostra fatica“.

Allo sciopero aderiscono tutte le principali sigle di riferimento: Fast-Confsal, Confartigianato Taxi, Satam, Tam, Usb-Taxi, Unica Filt-Cgil, Uiltrasporti, CNA Fita Taxi, CLAAI, Legacoop Produzione e Servizi, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa Trasporti, Casartigiani, Fit-Cisl e Ugl

Le motivazioni

La protesta è scattata a causa del decreto legge Concorrenza che all’articolo 10 contiene quella che i tassisti definiscono una “deregolamentazione del settore prevista che ricalca la storia delle liberalizzazioni che si sono tentate di fare nel tempo a danno della nostra categoria”. Secondo i tassisti “il servizio pubblico taxi è fuori dalla Direttiva Bolkestein e dunque l’Europa non ne chiede nessuna liberalizzazione, nonché la contestuale conclusione della riforma del comparto varata da questo Parlamento nel 2019, con l’approvazione della regolamentazione dell’operato delle piattaforme di intermediazione digitale e degli strumenti di contrasto ai diffusi fenomeni di abusivismo”. 

“La realtà – proseguono le 14 sigle sindacali – è che la nostra battaglia è la lotta di 40.000 lavoratori contro la speculazione finanziaria, ma anche la difesa dell’utenza di un sevizio pubblico  contro meccanismi come algoritmi e libero mercato che li andrebbero a  strangolare nel momento del bisogno”. E al premier Mario Draghi  mandano a dire: “gli incontri fatti con le multinazionali, così come  la negazione del confronto con i lavoratori, e la sua intenzione di  devastare il nostro lavoro, non rimarranno senza risposta, e in quelle 48 ore saranno i tassisti di tutta Italia a consegnargliela”. 

 

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