Circa un centinaio dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli hanno occupato la sede dell’aeroporto internazionale di Capodichino e stanno manifestando all’interno dello scalo. Un’agonia che non finisce per i lavoratori della Whirlpool.
Whirlpool, perché lo sciopero continua
Lo sciopero dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli continua ma cambia sede. Questa volta circa un centinaio di lavoratori hanno deciso di occupare l’aeroporto internazionale di Capodichino, creando grossi disagi agli aerei in partenza.
Una protesta che nasce dopo le lettere di licenziamenti che nella giornata del 14 luglio sono state mandate dall’azienda americana della Whirlpool. Così è nata e poi scattata l’azione di protesta. Insieme ai lavoratori ci sono anche alcuni rappresentanti dei sindacati.
Lo sciopero Whirpool ha coinvolto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi
Subito dopo aver ricevuto la lettere dei licenziamenti, nel pomeriggio del 14 luglio gli operai a bordo delle loro auto hanno raggiunto l’istituto penitenziario di Santa Maria Capua a Vetere dove era in corso la visita del premier Draghi e del ministro Cartabia ed anche lì per protesta hanno bloccato la sede stradale della via Appia.
I tre segretari di Fim, Fiom e Uilm sono stati poi ricevuti dal presidente del Consiglio che ha dato loro rassicurazioni sull’intervento rapido e deciso del Governo. Ma le rassicurazioni del premier non sono bastate.
La risposta del ministro Giorgetti
“E’ irragionevole non accettare la proposta delle 13 settimane di cassa integrazione. Siamo perplessi rispetto a questo rifiuto che danneggia solo i lavoratori Whirlpool, che dovrebbero invece essere tutelati”. Ha dichiarato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
In attesa non solo di riposte ma anche di provvedimenti che possano rassicurare gli operai, la protesta continua all’aeroporto di Capodichino di Napoli. I lavoratori hanno per il momento bloccato le partenze di tutti gli aerei.