La Serie A è ormai decisa, si tratta di pochi punti per far sì che sia completamente chiusa. Lo scudetto andrà al Napoli e questo motivo di orgoglio per Hamsik, ex stella dei partenopei.
Per lui 12 stagioni e 3 trofei con la maglia azzurra.
Hamsik e lo scudetto del Napoli: può aprirsi un ciclo?
Attualmente in Turchia, Marek Hamsik a Napoli ha lasciato più di un pezzo di cuore. Ha macinato gol e record, diventando il calciatore con più presenze nella storia del club, disputando ben 12 stagioni (di cui 6 con la fascia da capitano) e vincendo una Supercoppa italiana e due Coppa Italia. Il tanto ambito scudetto non è mai arrivato, ma è in procinto di giungere a destinazione.
Stavolta lo slovacco festeggerà da tifoso, ritenendosi orgoglioso di questo percorso:
“Se sono felice? Sono orgoglioso. È una gioia immensa, penso ai napoletani che ogni anno mi chiedevano di vincerlo questo scudetto. Per tanto tempo ci siamo andati vicini, lo abbiamo solo sfiorato. Io tante volte mi sono immaginato come sarebbe stato questo momento di gioia immensa per la città. Perché so come le persone vivono il Napoli, so bene cosa è il Napoli per i suoi tifosi. Ogni volta che incrociavo i tifosi dicevano: dobbiamo vincere lo scudetto. È un sogno che si realizza per tutti”.
Un sogno che diventa realtà e che vale ancora di più perché frutto del duro lavoro e della resilienza della società, del club, dei giocatori e dei tifosi. Uno scudetto inatteso ma meritato.
Il 35enne ha voluto anche elogiare un giocatore in particolare:
“Il mio Mvp della stagione è Lobotka, e non certo perché è slovacco come me: il suo talento, la sua freddezza, le sue qualità hanno fatto fare il salto al gioco del Napoli. Mi chiesero cosa ne pensassi quando iniziarono a trattarlo al Celta Vigo. Io non esitai: prendetelo e per dieci anni avrete risolto il problema del regista. Mi hanno ascoltato e sono felice”.
Si tratta di Lobotka, fondamentale per lo stile di gioco di Spalletti.
Questo trofeo vale tantissimo, come ha valore il percorso in Champions League. Secondo il centrocampista classe ’87 potrebbe aprirsi un ciclo:
“Credo di sì anche perché non penso che ci sia bisogno di vedere Osimhen o Kvara che ora sono tra i più forti in Europa nei loro ruoli. E neppure è detto che parta uno come Kim che ha strapotere fisico che fa la differenza. Credo che De Laurentiis farà sempre in modo di avere una squadra competitiva per lo scudetto“.
Se dovessero rimanere i pezzi forti della squadra, il Napoli potrebbe cominciare a dire ogni anno la sua. Per adesso c’è la pratica scudetto da archiviare, poi la Supercoppa italiana.