Superbonus, cosa cambia dopo l’accordo trovato in Senato? Dopo giorni e giorni di discussioni tra partiti in merito ad una soluzione da trovare per fare ripartire questa misura, oggi è stato trovato l’accordo in Senato. Il decreto aiuti bis, quindi, può continuare il suo percorso in Parlamento più celermente.
Superbonus, cosa cambia? Trovato l’accordo in Senato
Nella discussione sul Decreto aiuti bis si è trovato l’accordo sul superbonus tramite un emendamento che dovrebbe d’ora in poi favorire lo slocco dei crediti incagliati.
La soddisfazione dei grillini
A essere soddisfatto di questo risultato è in primo luogo il Movimento cinque stelle guidato da Giuseppe Conte, che per primo reclama il risultato. “Senza la nostra ostinata intransigenza, che ci ha permesso di rifiutare categoricamente il ritiro degli emendamenti al decreto Aiuti bis – ha fatto sapere il senatore grillino Gianluca Castaldi – oggi non avremmo avuto la riformulazione del nostro emendamento che fa fare un passo decisivo verso lo sblocco della circolazione dei crediti legati al superbonus e agli altri bonus edilizi. Esattamente come avevamo proposto, viene cancellata la responsabilita’ solidale, sempre, per i cessionari di crediti da superbonus e per i cessionari dei crediti collegati ad altri bonus edilizi se generati dopo il decreto Antifrode. Per quelli generati prima del decreto Antifrode viene comunque cancellata la responsabilità solidale se c’e’ l’asseverazione. Resta ferma la responsabilità per dolo o colpa grave. Si tratta di un risultato importantissimo, messo a segno grazie alla nostra insistenza a difesa di migliaia di imprese, lavoratori e famiglie”.
La replica di Lega e Impegno civico
Oltre al Movimento cinque stelle, però, anche la Lega si intesta il risultato sul superbonus e ha voluto replicare al Movimento cinque stelle. “Il presidente Conte non è nemmeno parlamentare e quindi è comprensibile perda qualche passaggio – ha fatto sapere la Lega – la norma che ha salvato il superbonus, grazie a una mediazione accettata dai partiti, è frutto della proposta avanzata dal sottosegretario al Mef Federico Freni. C’è chi è esperto di imprese e di lavoro (la Lega) e chi lo è di Dpcm e banchi a rotelle (il Movimento 5 Stelle)”
Il vice ministro dell’economia Laura Castelli (Impegno Civico), invece, ha ribadito che l’emendamento “serve a garantire cittadini ed imprese, e soprattutto a far camminare una misura che abbiamo fortemente voluto e costruito, con l’obiettivo di garantire, in questi anni post Covid, la ripresa del settore edile e la crescita del Pil. Un obiettivo che è stato ampiamente raggiunto”.
La soddisfazione del presidente Abi
“L’approvazione dell’emendamento al decreto legge Aiuti bis in tema di cessione di tali crediti è un passo in avanti e può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus – affermano in una nota il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, e il Direttore Generale, Giovanni Sabatini, che “valutano positivamente l’emendamento” -. è ora importante che l’Agenzia delle Entrate adegui il contenuto della Circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi”.