Chi è Simone Pafundi, promettente 17enne dell’Udinese convocato in Nazionale da Mancini. Il nuovo, giovanissimo pallino del CT dell’Italia ha fatto il suo esordio con la maglia azzurra lo scorso novembre, negli ultimi minuti di Italia-Albania. Cosa sappiamo di lui?
Chi è Simone Pafundi, trequartista 17enne dell’Udinese nell’Italia di Mancini
Nato a Monfalcone, in provincia di Gorizia, da genitori napoletani il 14 marzo 2006, Simone Pafundi ha appena compiuto 17 anni ed è già considerato uno dei centrocampisti italiani più promettenti del momento. Ne è convinto Roberto Mancini, che lo ha lanciato in maglia azzurra lo scorso 16 novembre, durante Italia-Albania, quando Simone aveva solo 16 anni. Il CT della Nazionale italiana è convintissimo delle sue qualità, al punto di arrivare a motivare così la sua seconda convocazione: “Prima Pafundi, poi penso a chi convocare”. Cosa sappiamo esattamente del giovane trequartista?
Carriera, statistiche e goal del giovane centrocampista
La carriera calcistica di Simone Pafundi ha inizio nel team della sua città natale, l’UFC Montefalcone. Qui viene subito notato dagli scout dell’Udinese, che lo portano subito tra i bianconeri nel 2014. Con i friulani è già sceso in campo in tre occasioni nonostante la sua giovane età, facendosi subito notare per il suo grande potenziale. Trequartista rapidissimo dall’ottimo controllo palla e visione di gioco, in molti lo hanno già confrontato ad un altro grande nome partenopeo che ha fatto la storia dell’Udinese, Antonio Di Natale. Prima del suo esordio con la Nazionale maggiore, Pafundi si era già fatto notare con la maglia dell’Under 17, con la quale scende in campo 7 volte mettendo a segno 4 reti.
In molti hanno già tessuto le lodi del 17enne, che sembra diretto verso un grande futuro sportivo. Primo tra tutti Andrea Carnevale, responsabile dell’area scouting dell’Udinese, che si è complimentato con Mancini per aver dato una chance a Simone: “È una grande soddisfazione aver sentito le parole del ct: conosco il Mancio, abbiamo fatto un Mondiale insieme, gli dico bravo perché ha convocato uno dei giovani più forti e futuribili. Con le dovute proporzioni, è un po’ Messi, perché fisicamente è uguale a lui, è mancino, dribbling, tiro in porta, le caratteristiche sono quelle. Ha bisogno solamente di allenarsi e di giocare”. Anche il suo compagno di nazionale Marco Verratti ha parlato bene di lui: “La sua qualità emerge subito, lo conoscevo già ma se continua così farà una grande carriera”.