Continua la strage legata alle armi da fuoco in America. Nelle ultime settimane si sono infatti verificati gravi casi in diverse zone. Si registra, nelle ultime ore, un’ulteriore sparatoria, stavolta in Florida. Colpevole di tale vicenda un ragazzo di 19 anni già arrestato dai poliziotti.
Questo però non cambia la gravità dell’accaduto e il fatto che stia diventando sempre più una consuetudine.
Florida, sparatoria e morti
Un fatto di cronaca che non stupisce più e sembra essere “normale”, almeno per ciò che accade negli Stati Uniti d’America. Particolare è però – questa volta – la modalità con cui il tutto è avvenuto. Luogo del delitto è stato Orange County (contea della California), dove si è consumata la strage.
Un ragazzo di 19 anni era sospettato di aver ucciso una ragazza durante l’arco della mattinata e, successivamente, sospettato di aver messo a segno altri due colpi. Infatti il giovane killer è tornato sul posto dove c’era un giornalista televisivo che stava raccontando dell’omicidio di poche ore prima ai danni di una giovane di 20 anni.
Il reporter, che lavorava per Spectrum News 13 (una troupe televisiva) è stato colpito e ucciso, nonostante ci fossero poliziotti e transenne a delimitare il campo d’azione. Il collega, nonostante il colpo inflitto, è riuscito invece a salvarsi. Questo ha portato la polizia ad inseguirlo; il giovane omicida si è rifugiato in un’abitazione e – senza motivo – ha sferrato dei colpi di pistola anche alla donna e alla bambina presenti in casa, uccidendo quest’ultima.
Dopodiché è stato arrestato con l’accusa di aver tolto la vita a tre persone: una ragazza di 20 anni, un giornalista e una bambina di appena 9 anni. Dovrà rispondere della pena di “triplice omicidio”.
Seppur risolto, si tratta dell’ennesimo caso che riguarda l’America e le armi da fuoco. Il tempo scorre ma è necessario trovare una soluzione.
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