Strage di Brandizzo, sono spuntate delle telefonate poco prima della tragedia che si è consumata sulla linea Milano-Torino. Le indagini continuano con due gli indagati che devono difendersi dalle accuse.
Strage di Brandizzo, le telefonate prima della tragedia
SI continua a discutere della strage di Brandizzo con gli operai travolti da un convoglio sulla linea Milano-Torino. Per la tragedia ci sono due indagati: Antonio Massa, il dipendente Rfi che aveva il compito di dare il nulla osta, e Andrea Girardin Gibin, il caposquadra della ditta incaricata di eseguire i lavori. I due soni accusati di omicidio plurimo e disastro ferroviario con dolo eventuale.
Gli avvertimenti prima del disastro: “State fermi…”
Negli atti ci sono tre telefonate tra Antonio Massa e la dirigente movimento di Chivasso. Dunque, ci sono state delle telefonate di avvertimenti poco prima della tragedia. “Possiamo cominciare?” chiede Massa alla tecnica di Chivasso, che risponde: “State fermi. Deve ancora passare un treno, che è in ritardo. Aggiorniamoci dopo”. Poi la seconda telefonata, invece, avviene poco dopo le 23.30. “Adesso possiamo andare?” chiede nuovamente Massa alla tecnica che risponde: “Bisogna aspettare dopo la mezzanotte. Ci sono due fasce orarie possibili in cui lavorare dopo quell’ora, o prima o dopo l’una e mezza, ora in cui passerà un altro treno. Scegliete voi quale preferite”.
La terza telefonata, infine, registra il passaggio del convoglio e la tragedia in diretta. Dunque, sembra che il via libera a procedere non sia mai stato dato, eppure gli operai sono andati sui binari lo stesso. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Massa è distrutto per quanto accaduto. “Qualunque cosa gli possa succedere processualmente non sarà mai quello che ha vissuto umanamente” ha spiegato la procuratrice di Ivrea, Gabriella Viglione.