Striscione alla Camera contro Lorenzo Fontana: mentre dovrebbe esserci oggi il nuovo Presidente della Camera, ci sono state discussioni e proteste nei confronti del candidato proposto dalla Lega ed accettato dalla Meloni.
Striscione alla Camera contro Lorenzo Fontana
Durante la seconda giornata di votazioni alla Camera, un messaggio chiaro è arrivato a Lorenzo Fontana. “No a un presidente omofobo pro Putin” è lo striscione che hanno esposto sui banchi dell’aula di Montecitorio Alessandro Zan e Rachele Scarpa, del Pd, appena iniziata la seduta per l’elezione del presidente. Gli assistenti parlamentari, intervenuti prontamente, hanno sequestrato lo striscione.
Il candidato della Lega verso l’elezione come Presidente
Iniziato alla Camera lo spoglio della votazione del nuovo presidente. Intanto, arrivano anche i primi commenti di alcuni rappresentanti politici. «La cosa enorme accaduta ieri è che la maggioranza di governo si è rotta prima di cominciare, si è divisa prima di iniziare». Parola del leader di Italia viva, Matteo Renzi. «Mi sembra che la nuova maggioranza non abbia dato una grande prova». Cos Mara Carfagna di Azione all’entrata di Montecitorio. «Per me è un onore essere indicata sulla scheda per l’elezione del presidente della Camera. Sono contenta che il mio nome possa aggregare le opposizioni e, sì, anche di essere l’anti-Fontana». Lo dice Maria Cecilia Guerra dopo l’assemblea dei deputati Pd.
«Faremo oggi il nostro presidente della Camera, lo faremo alla prima votazione e il nostro nome è Fontana». Così Giorgia Meloni all’arrivo a Montecitorio. Poi, sugli obiettivi: «Caro bollette, tasse, lavoro, approvvigionamento energetico: all’Italia serve un Governo autorevole che lavori spedito sulle grandi questioni. Non c’è tempo da perdere». Lo scrive su twitter la leader di Fdi, Giorgia Meloni.
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