Studenti in gonna: è successo in un liceo di Milano nel giorno della violenza contro le donne. Gli studenti si sono presentati con la gonna in classe ma la reazione del professore è stata inaspettata.
Studenti in gonna in classe nel giorno della violenza contro le donne
Nel giorno della violenza contro le donne gli studenti del liceo scientifico “Bottoni” di Milano hanno deciso di vestirsi tutti con la gonna, “indumento – scrivono sulla pagina Instagram dell’Istituto – troppo spesso usato come scusante di molestie, discriminazioni, stupri”.
Dall’altra parte un docente si è rifiutato di fare lezione perché non ha condiviso e non ha accettato il modo e la forma di protesta degli alunni. Infatti, l’insegnante di Storia e Filosofia ha punito gli alunni, con una nota sul registro, e si è diretto dalla preside dichiarando di non poter fare lezione perché gli studenti erano vestiti in modo indecoroso e poco consono. Tuttavia, la risposta della preside è stata lapidaria: la dirigente, infatti, ha chiesto al professore di andare in classe e fare lezione oppure tornarsene a casa. Ma la posizione del professore è stata irremovibile e la presenza di studenti vestiti in quel modo era davvero inaccettabile per lui.
Studenti in protesta contro il professore che si è rifiutato di fare lezione
La pretesa, ribadita anche dalla preside, era che svolgesse semplicemente il suo lavoro e lui si è rifiutato. Sabato 27 novembre sono stati gli studenti, però, a protestare, decidendo di non presentarsi in classe per la sua lezione, sostando fuori dall’aula.
Storie Italiane ha raccontato il caso finito nel frattempo al centro dell’attenzione mediatica per la reazione del professore che si è rifiutato di fare lezione a un gruppo di studenti maschi in gonna. «Volevate fare la scuola di Lady Gaga», è una delle frasi del docente che si è dimostrato in più occasioni intollerante nei confronti di questi ragazzi che volevano manifestare contro la violenza sulle donne.
Ai microfoni della trasmissione condotta da Eleonora Daniele ha parlato la preside dell’istituto: «Mi mangio le mani perché non sono intervenuta prima. I provvedimenti non li può più prendere la scuola vista la deriva che ha preso la discussione. I ragazzi abbiamo capito perché protestavano e il professore dovrebbe tornare alle lezioni di Educazione Civica. La scuola ha inviato una relazione perché non può più prendere una decisione da sola. Gli adolescenti hanno il diritto di avere degli insegnanti equilibrati. Parla del Papa come di “un emissario del diavolo” e scrive su Facebook tante cose».
Ha parlato anche una delle studentesse: «Questa è una realtà frequente. La gonna nasce per solidarietà nei confronti delle ragazze. Noi giovani viviamo questa realtà e teniamo che questa battaglia vada avanti. Siamo noi che dobbiamo cambiare il futuro».