Stupro a Piacenza diventa occasione per i politici per fare campagna elettorale e litigare ancora una volta. Ennesima caduta di stile dei politici italiani che si servono di un episodio gravissimo di violenza per farsi Propaganda.
Stupro a Piacenza in centro all’alba
A Piacenza alle prime luci del sole di domenica 21 agosto si è consumata una violenza nei confronti di una donna di 55 anni di origini ucraine. La donna è stata violentata in mezzo la strada da un uomo di 27 anni che poi è stato fermato dalla Polizia. La vicenda è diventata di dominio pubblico ed è stata utilizzata dai politici per la loro campagna elettorale. Il primo a commentare è stato Matteo Salvini e poi Giorgia Meloni addirittura ha condiviso sui suoi social il video dell’aggressione.
Letta attacca la Meloni dopo la pubblicazione del video della violenza
Giorgia Meloni nel condividere il video sui social aveva scritto: “Non si può rimanere in silenzio davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno nella città di Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna, alla quale la nostra società non ha saputo garantire la sicurezza di cui aveva diritto. A nome delle istituzioni italiane le chiedo scusa. La lotta al degrado, all’illegalità diffusa, all’immigrazione illegale di massa non sono concetti astratti, riguardano la vita quotidiana di ognuno di noi e soprattuto dei più fragili. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città“.
Poi, ecco l’attacco del segretario del Pd Enrico Letta: “Faccio un appello a tutti perché tutti stiamo dentro i limiti della dignità e della decenza. Il video postato da Giorgia Meloni su uno stupro è un video indecente e indecoroso – ha detto Letta a Radio24 – C’è il rispetto delle persone che deve essere prima di tutto, quindi invito tutti a fare una campagna elettorale in cui si parli delle cose e ci si confronti anche animatamente. Ma non si può essere irrispettosi dei diritti delle persone”. Poco dopo lo ha seguito anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “Denunciare uno stupro è un atto dovuto. Mostrarlo per fini di campagna elettorale è un atto immorale e irrispettoso in primo luogo per la donna che lo ha subito, che certamente non vorrebbe essere esposta sui social in questo modo. Giorgia Meloni vergognati“. Lo stesso pensa Enzo Amendola, Pd: “Pubblicare il video di uno stupro per fare propaganda. Senza pietà per la vittima. L’ennesima firma di una destra cinica pronta a tutto. Restiamo umani, nessuna campagna elettorale vale questa barbarie”.
Intanto è arrivata la risposta a Letta da parte della leader di Fratelli d’Italia: “Non consento a Enrico Letta di diffondere menzogne sul mio conto e fare bieca propaganda sul gravissimo stupro di Piacenza. Il video pubblicato sui miei social è oscurato in modo da non far riconoscere la vittima ed è preso dal sito di un importante quotidiano nazionale, a differenza di quanto da lui sostenuto. Questi metodi diffamatori e che distorcono la realtà sono ormai caratteristici di una sinistra allo sbando, lo sappiamo tutti da tempo, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto quando si parla di stupri e violenza sulle donne. E mi vergogno francamente di leader politici che mentre usano uno stupro per attaccare me non spendono una parola di solidarietà per la vittima, evidentemente per paura di dover affrontare il tema dell’emergenza sicurezza aggravato”.
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