Sushi Su, lo chef Simone Rugiati assolto dalle accuse di diffamazione. Il noto cuoco televisivo aveva fatto infuriare i proprietari di un ristorante giapponese di Padova criticandone il cibo in una diretta su Facebook: “Non andateci, mi è parso di mangiare pesce in scatola”.
Sushi Su, Simone Rugiati assolto dalle accuse di diffamazione
A cinque anni da quella famigerata diretta su Facebook, si chiude la battaglia legale tra il ristorante padovano Sushi Su e lo chef Simone Rugiati. Il noto cuoco televisivo è stato assolto da ogni accusa. Rugiati aveva criticato pubblicamente il locale, beccandosi in risposta una denuncia per diffamazione dai proprietari Michela Stecca e Massimiliano Liggieri. Simone Rugiati è uno chef molto noto per le sue diverse apparizioni televisive. In carriera ha partecipato a molti programmi culinari, come La prova del cuoco e Il piattoforte, e ha condotto alcune trasmissioni, come Tu si que vales e Miss Italia Chef. In passato si è cimentato anche come concorrente in alcuni reality show, come l’Isola dei Famosi e Pechino Express.
“Granchio in scatola”, la recensione negativa che ha fatto infuriare i proprietari di Sushi Su
Tutto ha inizio il 24 agosto 2017. Rugiati, a cena da Sushi Su in compagnia di un’amica, ordina l’astice. Quando gli viene servito, scoppia l’inferno. Lo chef fa una scenata ed afferma che gli sia stato in realtà servito del granchio in scatola e di essere allergico al suo liquido di conservazione. E non è tutto. Non contento, conclusa la cena, Rugiati decide di alzare la posta. Il cuoco denuncia l’accaduto con una diretta su Facebook, in cui mostra l’esterno del ristorante e invita i suoi follower a non andarci a mangiare. La furiosa recensione negativa del cuoco è un successone. La diretta raccoglie ben 450mila visualizzazioni e manda su tutte le furie i titolari di Sushi Su. I ristoratori si rivolgono agli avvocati Massimo Munari e Marco Colapinto e querelano lo chef.
Rugiati: “La prossima volta vado da Alajmo”
La vicenda si chiude, finalmente, nel pomeriggio del 21 marzo. Il giudice Vittoria Giorgi assolve il cuoco toscano perché “il fatto non costituisce reato”. Intervistato all’uscita dal tribunale, Rugiati ha commentato ironico: “È andata come doveva andare, ora torno a Milano a lavorare così non penso più a questo caso montato ad arte. E la prossima volta che vengo a Padova vado direttamente a mangiare alle Calandre, da Alajmo“.