Sven-Goran Eriksson ha il cancro, le parole dell’ex allenatore: “Mi resta solo un anno di vita”. L’ex mister della Lazio ha parlato delle sue condizioni di salute in un’intervista: “Sono collassato all’improvviso e ho scoperto di avere un tumore”.
Sven-Goran Eriksson ha il cancro, solo un anno di vita per l’ex allenatore della Lazio
Una notizia shock ha sconvolto il mondo del calcio nelle ultime ore. Sven-Goran Eriksson, celebre ex allenatore della Lazio, oggi 75enne, ha annunciato di avere un cancro al pancreas. Ne ha parlato lui stesso in un’intervista concessa alla radio svedese P1: “Tutti avevano capito che non stavo bene, immaginavano fosse cancro e lo è. Devo lottare finché potrò”. Eriksson ha scoperto di avere un tumore dopo un suo recente malore: “Sono collassato improvvisamente mentre facevo una corsa di cinque chilometri, dopo un consulto medico ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Non so da quanto tempo, forse un mese, forse un anno”.
L’allenatore svedese potrebbe non avere molto altro tempo, secondo quanto gli è stato riferito dai dottori: “Nel migliore dei casi un anno o anche di più, nel peggiore anche meno. In realtà nessuno può esserne sicuro con certezza, è meglio non pensarci. Puoi in qualche modo ingannare il tuo cervello, pensare positivo e vedere le cose nella maniera migliore, non perderti nelle avversità, perché questa ovviamente è la più grande di tutte, ma ricavarne comunque qualcosa di buono da questa esperienza”.
La carriera di Eriksson e i successi con la Lazio
Sven-Goran Eriksson è senz’altro un volto molto amato tra i tifosi della Lazio. Sulla panchina dei biancocelesti dal 1997 al 2001, ha portato la squadra a vincere il suo secondo titolo nazionale nel 1999-2000. Con la Lazio ha inoltre vinto due Coppe Italia, due Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa UEFA. “Alla Lazio è stato il periodo migliore della mia carriera.” -ha spiegato Eriksson in un’intervista concessa al The Guardian– “Ho vinto sette trofei in meno di quattro anni. Quando ho detto sì all’Inghilterra, Nesta è venuto da me dicendomi di restare. Volevo provare a tenere entrambe le panchine, ma era impossibile e ho rassegnato le dimissioni”.