Svizzera, oggi si vota al referendum sulla pandemia e sul Green Pass. Il paese elvetico ha deciso di affidare alle urne decisioni imporanti sulla gestione della pandemia. Si vota per mantenere il Green Pass e per aumentare i salari degli infermieri.
Svizzera, è referendum sul Green Pass: prevista vittoria del si, ma continuano le proteste
Oggi, domenica 28 Novembre, è una giornata importantissima per la Svizzera. Come molti paesi europei, la confederazione elvetica sta affrontando la crisi dell’aumento dei contagi. Solo lo scorso mercoledì la Svizzera ha contato 8585 nuovi contagiati, registrando un aumento del 50% rispetto alla settimana scorsa. Inoltre, solo il 65% della popolazione del paese è vaccinato: il governo svizzero teme seri peggioramenti nelle prossime settimane. Nonostante ciò, la Svizzera non ha imitato le decisioni drastiche prese oltre il confine in Austria. La Confederazione, ha infatti deciso di stabilire la linea da seguire per rispondere alla pandemia per mezzo di referendum, con due quesiti.
Il primo quesito riguarda l’utilizzo del Green Pass. In Svizzera è noto come “Certificato Covid”: al momento è riconosciuto a vaccinati, guariti e a chi risulta negativo al tampone ed è necessario per accedere alla maggior parte dei servizi e luoghi pubblici. Secondo le ultime previsioni, il “Si” dovrebbe vincere con il 60% dei voti. Le costanti proteste degli oppositori alla certificazione verde, tuttavia, si fanno sempre più pressanti e organizzate.
Il quesito sull’aumento salariare agli infermieri
Il secondo quesito riguarda invece un aumento dei salari per gli infermieri, nonché una rivalutazione della formazione e degli orari di lavoro del personale sanitario. La Svizzera sta infatti tentando di aumentare i posti letto in terapia intensiva per affrontare la crisi pandemica. Secondo le associazioni di categoria, tuttavia, non è garantita un’adeguata copertura da parte degli infermieri per buona parte di questi posti letto. La proposta popolare è ritenuta molto onerosa dal governo svizzero, che ha preparato una controproposta più economica che entrerà in vigore in caso di vittoria del “No”. Per il momento, i sondaggi prevedono una vittoria schiacciante del “Si”, con una percentuale di voti che dovrebbe assestarsi tra il 67% e il 70%.