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Taglio gas russo Italia: cosa significa e cosa succede adesso?

tetto al prezzo del gas ue

Taglio gas russo Italia: nei giorni scorsi ci sono stati ulteriori stop da Mosca che hanno messo in allarme Europa e in particolare l’Italia, soprattutto in vista dell’inverno.

Taglio gas russo Italia: cosa significa

I tagli alle forniture del gas dalla Russia sono già iniziati. L’Italia si prepara al prossimo inverno con gli stoccaggi al minimo. La situazione inizia a preoccupare l’Europa ma anche l’Italia. Prima l’annuncio della riduzione del 15% comunicata ad Eni, poi il nuovo blocco di un’altra turbina del gasdotto Nord Stream con un taglio del 33% nella giornata del 15 giugno.

Lo stop alle forniture di gas significa avere nel lungo periodo ripercussioni e conseguenze su razionamento e utilizzo, in particolare a partire dall’inverno.

Cosa succede adesso?

Nell’immediato non ci saranno conseguenze gravi e particolari. Tuttavia,  nel caso in cui il blocco dovesse continuare il rischio sarà rivolto agli stoccaggi per l’inverno. Inoltre, su lungo periodo ci saranno da considerare conseguenze sulla bollette di cittadini e imprese.

Aurelio Regina, delegato per l’Energia di Confindustria, lo ha ribadito ieri in Commissione Attività produttive del Senato. “L’introduzione di un cap a livello europeo efficace rispetto alle importazioni di gas via pipeline – ha spiegato – si limiterebbe per i 27 Paesi ad un onere di socializzazione per le sole importazioni via gas naturale liquefatto stimabile in un onere a carico della finanza pubblica di circa 15 miliardi di euro per ogni 10 euro di differenza tra il cap ed il prezzo del gas nel mercato internazionale. Per quanto il contesto sia incerto è sicuramente più conveniente rispetto a un Cap sui 70 miliardi di metri cubi importanti dal nostro Paese che costerebbe circa 7,6 miliardi di euro”.

 

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