Il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria ha segnalato l’ennesima rivolta al Carcere di Taranto. La struttura è da mesi senza direttore e in condizioni di sovraffollamento: ben 700 detenuti in un carcere che ne può accogliere appena 350.
Taranto, altra rivolta in carcere: preso d’assalto il reparto Covid
Il Seppa, il Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria ha di nuovo lanciato l’allarme. Un altro tentativo di rivolta, dopo l’ultimo 15 giorni fa ha scosso il Carcere di Taranto. La struttura da mesi è priva di un direttore ed è in crisi a causa del sovraffollamento. “Non è possibile continuare a tenere circa 700 detenuti nei 350 posti disponibili. L’organico di polizia penitenziari è a idoneo per gestire la metà dei detenuti presenti” segnala Federico Pilagatti, segretario nazionale del Seppa.
I disordini hanno avuto inizio nel reparto Covid del penitenziario, alle 21 del 5 Dicembre. Il medico di guardia ha visitato uno dei detenuti, che non si sentiva bene. Dopo il controllo, il medico ha ordinato di rimandare in cella il carcerato, ritenendo di non poter prendere ulteriori provvedimenti. La decisione ha provocato le proteste del compagno di cella del detenuto, che pretendeva che il suo compagno fosse mandato in ospedale. Il prigioniero ha iniziato a urlare contro la guardia carceraria di turno, e ha cominciato ad aizzare gli altri detenuti presenti. I carcerato hanno acceso le bombole del gas e le hanno lanciate ai poliziotti, danneggiando il reparto e il mobilio e colpendo una delle guardie alla gamba. I rivoltosi hanno poi cercato di sfondare la porta blindata di accesso alla stanza usando uno dei letti d’ospedale come un’ariete. Solo l’intervento di altri agenti di polizia ha impedito alla situazione di degenerare ulteriormente. Il detenuto malato è stato poi sottoposto ad ulteriori controlli, con esito negativo.
Carcere in crisi: senza direttore, sovraffollato, e in continua rivolta
La rivolta del 5 Dicembre è solo l’ultima di una serie di crisi e disordini che hanno colpito il carcere di Taranto, privo di un direttore fisso dallo scorso Luglio e vergognosamente sovraffollato, con 700 detenuti per 350 posti. Dopo la sospensione e il processo per la precedente direttrice, Stefania Baldassarri, a causa di presunti collegamenti con la mafia, la struttura è abbandonata a se stessa. L’ultima rivolta si è verificata poco più di due settimane fa, quando un detenuto, con la scusa di voler andare a fare una telefonata, ha aggredito una guardia e gli ha rubato le chiavi, che ha poi usato per aprire diverse altre celle. Come se non bastasse, il carcere di Taranto è uno dei più colpiti dalla pandemia: l’ultimo focolaio risale a Novembre, con oltre 40 casi positivi.