In Nuova Zelanda si è abbattuta una forte tempesta (chiamata Gabrielle), che ha messo in seria difficoltà il paese oceanico. Quasi 60.000 abitanti sono rimasti senza corrente e la nazione si è trovata costretta a sospendere anche i voli.
Le autorità si sono impegnate per chiudere anche gran parte degli istituti scolastici.
Nuova Zelanda: la tempesta Gabrielle mette in difficoltà il paese
Le condizioni climatiche stanno causando enormi danni in diverse parti del mondo. Dal terremoto in Turchia e Siria alle piogge devastanti in Oceania, che vanno a colpire la Nuova Zelanda.
Si tratta, in questo caso, della tempesta “Gabrielle” che si è abbattuta sull’isola del Nord, in cui si conta la città più grande del paese, ovvero Auckland. Quest’ultima, il mese scorso, ha subito delle forti piogge torrenziali che hanno causato inondazioni e portando ad addirittura quattro decessi.
La situazione non si può dire di certo tranquilla e l’emergenza è tutt’altro che gestibile. Sull’isola – già da ieri sera – c’è un vento molto forte che ha buttato giù pali dell’elettricità e alberi, danneggiando in maniera importante diverse zone. Sull’isola si segnalano forti temporali, onde enormi e inondazioni e a preoccupare è il possibile peggioramento nelle prossime ore, come dichiarato dal servizio meteo nazionale.
Le autorità, per cercare di prevenire ulteriori danni, hanno decretato la chiusura di molte scuole e di altri servizi considerati “non essenziali”, come ad esempio le biblioteche. Ben cinque regioni hanno annunciato lo stato d’emergenza locale, tra cui anche quella di Auckland. Non sono mancati provvedimenti anche per quanto riguarda il trasporto. La più grande compagnia aerea neozelandese – la Air New Zealand – ha cancellato all’incirca 500 voli e “lasciato a terra” più o meno 10.000 passeggeri.
Giornata non semplice che porterà ad un peggioramento nei prossimi giorni. Per ora ci sono già 58.000 abitanti che stanno facendo i conti con il blackout. Occorrerà resistere e avere pazienza, sperando che questa tempesta passi presto.