Intervistato da DAZN, Lilian Thuram ha parlato del problema del razzismo: “Legittimato dalla neutralità, c’è l’ipocrisia di non dire le cose. Tanti fanno finta di non vedere”. L’ex difensore della Juventus, oggi scrittore molto impegnato politicamente si è poi espresso sul gesto simbolico del take a knee: “Inginocchiarsi è un potente gesto di denuncia”.
Thuram sulla questione razzismo: “Legittimato dalla neutralità”
Lilian Thuram è di nuovo in prima linea contro il razzismo. L’ex difensore della Juventus e campione del mondo con la Francia nel 1998 è da anni molto impegnato dal punto di vista politico e ha scritto diversi libri sulla questione della discriminazione. Il 28 marzo ha presentato su Juventus24 il suo ultimo scritto, Il pensiero bianco – Non si nasce bianchi, lo si diventa. Intervistato anche da DAZN, Thuram ha parlato dell’importanza della lotta al razzismo: “Essere neutrali legittima il razzismo, c’è l’ipocrisia di non dire le cose. La maggior parte della gente sa che per il colore della pelle si è discriminati, tanti fanno vinta di non vedere. E mi da molto fastidio che a volte quando si discute che le cose esistono, dicono che il razzista sei tu. Il razzismo, l’odio verso i neri, è un problema culturale, è un’abitudine. In Italia ti fanno il verso della scimmia. Voglio dire alle persone che il razzismo non è una cosa naturale. Dobbiamo lavorare per costruire un mondo migliore“.
“Inginocchiarsi è un potente gesto di denuncia”
L’ex difensore ha poi detto la sua sul gesto simbolico del “take a knee”. Dal 2016, molti atleti hanno cominciato ad inginocchiarsi prima delle partite, in segno di protesta contro il razzismo: “Quando i giocatori si inginocchiano prima dell’inno o del fischio d’inizio fanno un gesto potente che permette al resto del mondo di capire che sei d’accordo sul denunciare la violenza. Eminem lo ha fatto durante l’halftime show del Super Bowl e sono molto felice che una persona famosa come lui, un bianco, abbia dimostrato che tutti possono denunciare il razzismo. Non bisogna essere di colore per avvertire il problema: possono sentirlo tutti, non c’entra niente il colore della pelle”.