Tiberio Timperi si è lasciato andare in un lunga intervista al Corriere della Sera. Il giornalista e conduttore ha affrontato diverse tematiche da quelle personali a quelle professionali. Un fiume in piena è stato.
Tiberio Timperi si confessa e parla a cuore aperto
Tiberio Tmperi si è raccontato a cuore aperto in un’intervista al Corriere della Sera. Nato a Roma il 19 ottobre 1964 ed è un giornalista e conduttore radiotelevisivo italiano. Nell’intervista, Timperi ha affrontato diversi temi: dalla vita provata a quella professionale. Per tanti anni è stato un volto e un punto di riferimento per i telespettatori nei salotti della televisione italiana.
Le sue parole: “Non mi fanno fare più tv”
Tiberio Timperi è stato davvero un fiume in piena. “Sono molto deluso dal genere umano –ha dichiarato – Sin da piccolo mi chiamavano Tiberio il vecchio, ma io non sono mai riuscito a fregarmene delle cose sbagliate che vedo, non ce la faccio a buttare tutto alle spalle e far finta di niente”. Tutto deriva dalla sua infanzia: “Sono cresciuto con il Libro cuore di De Amicis, con valori un po’ polverosi, odorosi di arsenico e vecchi merletti. Se a questo si aggiunge che amo la giustizia, sono onesto fino all’autolesionismo e anche testardo, ecco che si crea una miscela esplosiva”.
“Tanto dipende dall’educazione che ho ricevuto dai miei genitori – spiega – erano molto onesti, dialettici, mi hanno trasmesso certi valori. Sono stato un figlio unico e oggi dico che non mi dispiacerebbe essere chiamato da un notaio e sapere che in realtà non sono solo. Avrei voluto avere dei fratelli, qualcuno a cui chiedere: ti ricordi se ho avuto il morbillo? Sono abituato a cavarmela da solo, ma del resto nasciamo soli e moriamo soli. C’è una sorta di ottimismo nero nella consapevolezza che la vita non è giusta e il tempo non è galantuomo”.
Sposato con Orsola Gazzaniga, i due si sono conosciuti nel 2002 e nel 2005 si sono sposati per poi separarsi appena tre mesi dopo. Dalla loro unione, è nato Daniele. “Ho dovuto remare e infine sono entrato anche in tempesta: qualche albero è crollato ma sono un sopravvissuto – dice il giornalista – E quando le cose vanno male, capisci anche quanto vali. Ma mi restano dei graffi nel cuore, non solo sulla pelle. Da un certo momento in poi la mia vita ha preso un’altra direzione: è stato molto, molto pesante, ma va bene così (…) Ho passato 15, 18 anni che avrebbero ucciso chiunque, ma ora ne sono uscito: bruciacchiato, tumefatto, ma ci sono ancora”.
Infine, sulla poca offerta lavorativa in televisione negli ultimi tempi: “Mi manca moltissimo la tv (ndr) ma se non me la fanno fare non è colpa mia: non c’è trippa per gatti”. Credo di avere un potenziale che non è stato esplorato nella sua totalità. Ma, appunto, capita. Diciamo che ultimamente c’è sempre meno voglia di rischiare ma piuttosto si va sull’usato sicuro. Io so tutto quello che ho fatto». Ma allora perchè purtroppo non è piu’ tra i volti cercati dalle reti tv? «O non sono simpatico o non appartengo a un certo giro». Quindi quale può essere il futuro Tiberio: “Arrendersi mai, crederci sempre. Certo devi trovare qualcuno che punti su di te. Io continuo ad aspettare, sperando di non essere patetico. Mi piacerebbe veder realizzata una mia idea, anziché assistere al proliferare di format stranieri. Sarebbe bello se a viale Mazzini, anche in uno scantinato, ci fosse una stanza dove tutti noi conduttori potessimo confrontarci. Tra tante cavolate magari uscirebbe anche qualcosa di buono”.
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