Trento, incendio terribile è scoppiato nella discarica di Ischia Podetti. Le fiamme si sono immediatamente sviluppate generando una colonna di fumo molto alta. Sul posto sono arrivati immediatamente i Vigili del Fuoco.
Trento, incendio nella discarica di Ischia Podetti
Un terribile e pericoloso incendio è scoppiato nella discarica di Ischia Podetti a Trento. Un comunicato della provincia ha spiegato l’accaduto ed ha aggiornato i cittadini: “Le fiamme sono circoscritte al deposito di 560 tonnellate di materiale ingombrante che si trova nel piazzale della struttura. Il materiale – spiegano i responsabili della discarica – proviene dai Centri raccolta materiali e viene controllato in fase di ingresso. Le fiamme si sono sviluppate nella parte centrale del deposito ed i Vigili del fuoco si stanno occupando del loro contenimento utilizzando l’acqua attinta dal fiume Adige. Più pale meccaniche sono in azione con l’obiettivo di dividere in due blocchi la massa di rifiuti, al fine di facilitare lo spegnimento dell’incendio e scongiurare il rischio che l’intero deposito venga interessato dalle fiamme.
Il personale del Corpo forestale del Distretto di Trento e della Polizia locale di Trento Monte Bondone ha provveduto alla chiusura della ciclabile che costeggia la discarica per motivi di sicurezza”.
Fiamme alte e intense colonne di fumo
Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha scritto su Facebook che non sono state ancora accertate le ragioni per cui si è innescato il rogo, che si è sviluppato “in un piazzale attiguo alla discarica di Ischia Podetti dove sono stoccati rifiuti della raccolta differenziata. In attesa di verificare la tipologia del materiale andato a fuoco, in via precauzionale invitiamo i cittadini delle frazioni a Nord (Gardolo e Meano soprattutto) a rimanere in casa e a chiudere le finestre”.
Anche il Comune di Lavis ha invitato la cittadinanza a non aprire le finestre per precauzione. Sul posto una quarantina di Vigili del Fuoco di Trento, di Lavis, Gardolo, Romagnano e Cognola. Presenti anche i tecnici dell’APPA per provare a constatare i danni de rogo.
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