Tante le gaffe di cui si è reso protagonista Claudio Durigon, il sottosegretario leghista che in seguito alla pioggia di critiche e alle accuse di fascismo piovute sul suo nome ha deciso di dimettersi dal governo, con una lettera pubblicata dal suo partito. “Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità fascista nella quale non mi riconosco“, ha dichiarato il fedelissimo di Matteo Salvini.
Tutte le gaffe di Durigon
Claudio Durigon è stato travolto da una bufera di critiche dopo aver proposto di rinominare “Arnaldo Mussolini” un giardino pubblico di Latina, che attualmente porta i nomi dei due eroi nazionali nella lotta alla mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Il parco Falcone-Borsellino? Intitoliamolo ad Arnaldo Mussolini. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato da coloni“, ha detto il sottosegretario leghista.
Un’ondata di sdegno si è alzata da quasi tutti gli schieramenti politici che chiedono ora una mozione di sfiducia per Durigon. “Fuori luogo rispolverare nostalgie neofasciste! Claudio Durigon è un sottosegretario di Stato. E la nostra Costituzione è chiaramente anti-fascista. La piazza di Latina continuerà a portare i nomi dei magistrati anti Mafia Falcone e Borsellino non solo perché sono dei simboli ma anche perché ci ricordano ogni giorno cosa significa lottare per il bene comune e difendere la nostra Democrazia“, ha scritto l’eurodeputata del M5S Daniela Rondinelli su Facebook. A cui fanno eco Enrico Letta e Luigi di Maio: “Faccia un passo indietro“. E il ministro Stefano Patuanelli ha commentato: “Incompatibile la sua permanenza al governo“.
Ma Durigon era già finito al centro dell’attenzione per altre dichiarazioni che avevano fatto discutere. Tra queste, si ricorda la gaffe ad Agorà, quando aveva scritto alla lavagna “E sicura” senza accento rivolgendosi con una domanda alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
L’affermazione più inquietante – che non è stata peraltro mai chiarita – l’ha fatta però in merito ai 49 milioni della Lega, quando ha detto che il generale della Guardia di finanza che indaga sui 49 milioni della Lega “l’abbiamo messo noi“.
Chi è Durigon, il fedelissimo di Salvini che si è dimesso dal governo
Claudio Durigon è un politico italiano, nato a Roma nel 1971. Nel 2021 è diventato coordinatore della Lega nel Lazio e si è avvicinato sempre più a Matteo Salvini, diventando un suo fedelissimo. Nel governo Draghi ha ricoperto il ruolo di sottosegretario al Ministero dell’Economia per poi annunciare le sue dimissioni il 26 agosto: “Ho deciso di dimettermi dal mio incarico di governo che ho sempre svolto con massimo impegno, orgoglio e serietà“.
Una decisione, aggiunge, presa “per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo, a svilire e denigrare la mia memoria affettiva, a snaturare il ricordo di ciò che fecero i miei familiari proprio secondo quello spirito di comunità di cui oggi si avverte un rinnovato bisogno“.
“Mi dispiace che mi sia stata attribuita un’identità “fascista”, nella quale non mi riconosco in alcun modo. Non sono, e non sono mai stato, fascista. E, più in generale, sono e sarò sempre contro ogni dittatura e ogni ideologia totalitaria, di destra o di sinistra: sono cresciuto in una famiglia che aveva come bussola i valori cristiani“, ha concluso Durigon nella lettera diffusa dal suo partito.