Ucraina, miliziano italiano ucciso in battaglia nel Donbass. La notizia è stata diffusa sui social nella serata di giovedì 31 marzo. Dal 2015 era in terra straniera per combattere.
Ucraina, chi è il miliziano italiano ucciso nel Donbass
Nella serata di giovedì 31 marzo, è arrivata la notizia di un miliziano italiano di 46 anni, Edy Ongaro, ucciso nella regione del Donbass in Ucraina. Ongaro combatteva con le forze separatiste del Donbass, ed è rimasto ucciso in battaglia, nel villaggio di Adveedka, a Nord di Donetsk, colpito da una bomba a mano. Ongaro era originario di Portogruaro, Venezia, e aveva raggiunto il Donbass nel 2015.
A diffondere la notizia su Facebook, è stato il Collettivo Stella Rossa – Nordest. “Con immenso dolore comunichiamo che Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, è caduto da combattente per difendere il popolo libero di Novorossia dal regime fascista di Kiev”. Aggiungendo che “si trovava in trincea con altri soldati quando è caduta una bomba a mano lanciata dal nemico. Edy si è gettato sull’ordigno facendo una barriera con il suo corpo. Si è immolato eroicamente per salvare la vita ai suoi compagni”. Il “Bozambo” era il suo nome in battaglia, in ricordo di un partigiano della seconda guerra mondiale, e sosteneva che a spingerlo alla lotta con i ribelli filo russi delle repubbliche di Donetsk e Luhanskm sarebbe stato il ricordo delle violenze inferte dai fascisti alla sua famiglia.
Ongaro, il miliziano in fuga dall’Italia
Ongaro era in Donbass dal 2015 dove combatteva a fianco delle forze separatiste filorusse. In un’intervista nel 2015 diceva di essersi unito alla Prizrak, un battaglione internazionalista, perché “in ogni parte del globo c’è qualche minoranza, qualche etnia che viene calpestata”. Poi quando Putin aveva dichiarato di voler invadere l’Ucraina, aveva scritto sui social: “Questo è il nostro giorno”.
Era andato via dall’Italia principalmente perché era sotto processo. Infatti, era stato coinvolto in una rissa in un bar di Portogruaro dove aveva colpito il proprietario con un calcio all’addome, aggredendo alla fine anche contro un carabiniere. Concessi i termini a difesa, Ongaro era stato rimesso in libertà dal giudice in attesa del processo ma poi si è dato alla fuga arrivando in Ucraina..
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