Ucraina, “Massacri ordinati da Putin”: le diplomazie si allontanano a causa degli attacchi ingiustificati della Russia al popolo ucraino. Arrivano i commenti da parte degli USA.
Ucraina, “Massacri ordinati da Putin”
In Ucraina i massacri continuano e le distanza “diplomatiche” con la Russia si fanno sempre più ampie. Il presidente ucraino Volodymyr Zlensky ha rilasciato un’intervista all’Associated press. “Nessuno vuole negoziare con una persona, o con un popolo, che hanno torturato questa nazione. È comprensibile. Come uomo, come padre, lo capisco perfettamente. Ma non vogliamo perdere opportunità — se ce ne sono — per una soluzione diplomatica”. Per il presidente quello che hanno fatto finora gli alleati non è comunque abbastanza. “Dobbiamo combattere, ma combattere per la vita. Non si può combattere per la polvere, per un Paese dove non c’è più nulla, dove non c’è più nessuno. Per questo è importante che questa guerra si fermi”.
Il consigliere Usa per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha commentato i massacri in Ucraina e spiegato i piani degli Stati Uniti. “Abbiamo visto atrocità, crimini di guerra e immagini scioccanti da Bucha a Kramatorsk. È nostra responsabilità come Stati Uniti e come comunità internazionale fornire armi e assistenza militare all’Ucraina in modo che abbia gli strumenti per battersi”, ha detto il consigliere. “Questo è quello che stiamo facendo, e questo è quello che faremo con gli alleati e i partner”. Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la Russia stia commettendo un “genocidio” nel Paese, Sullivan ha poi affermato: “L’etichetta è meno importante del fatto che questi atti sono crudeli, criminali, sbagliati, malvagi e ai quali si deve rispondere con forza”.
L’accusa dagli Usa
In un’intervista ad Abc, Jake Sullivan ha detto che le informazioni dell’intelligence a disposizione di Washington indicano che “c’era un piano [formulato] dai più alti livelli del governo russo [che prevedeva] di prendere di mira i civili che si opponevano all’invasione, di ricorrere alla violenza nei loro confronti, di organizzare sforzi per brutalizzarli in modo da tentare di terrorizzare la popolazione e soggiogarla”.
Riferendosi ai soldati russi ha aggiunto: “Gli avevano detto che avrebbero avuto una vittoria gloriosa, che sarebbero entrati a Kiev senza nessuna opposizione e che gli ucraini li avrebbero accolti. Quando questo non è successo, credo che alcune di queste unità abbiano commesso atti brutali, atrocità e crimini di guerra senza che vi fosse una direzione dall’alto.” “Ma non facciamo errori”, ha aggiunto, “la questione dei crimini di guerra su larga scala e le atrocità in Ucraina si trova ai piedi del Cremlino e del presidente russo”.
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