Sulla morte di Francesco Pantaleo, il 23enne di Marsala trovato carbonizzato nelle campagne di Pisa il 25 luglio scorso, il fascicolo rimane aperto. La Procura di Pisa avanza adesso nuove ipotesi: potrebbe trattarsi di istigazione al suicidio. Vengono così incaricate indagini sul web e sui dispositivi elettronici del ragazzo. Ecco le ultime notizie su Francesco Pantaleo.
La scomparsa dello studente siciliano, ancora avvolta nel mistero
È ancora avvolto nel mistero il caso di Francesco Pantaleo, 23enne di Marsala che studiava Ingegneria informatica all’Università di Pisa. Sono state fatte molte ipotesi, prima sulla sua scomparsa, poi sulla morte, ma nessuna è stata ancora confermata. Dal suicidio, a causa di difficoltà riscontrate nel percorso accademico, all’omicidio. Tuttavia, a 8 giorni dall’apertura delle indagini, si sa ancora troppo poco sull’orribile fine del ragazzo.
Il suo corpo senza vita è stato trovato carbonizzato in un campo nella periferia di San Giuliano Terme, comune pisano. Sul luogo, però, non sono stati rintracciati inneschi e nemmeno tracce di auto o altri mezzi, né sul cadavere, ancora in attesa dell’autopsia prevista per il 3 agosto, sono stati rinvenuti segni che potessero far pensare a un delitto.
Inoltre, gli abitanti del luogo non hanno udito nulla di anomalo e pure insospettiscono l’assenza delle scarpe – Francesco è stato rinvenuto scalzo – e gli effetti personali lasciati a casa. Lì infatti sono stati trovati il telefono cellulare, da cui era stato disattivato il servizio di geolocalizzazione, il portafoglio, il bancomat, il pc, completamente formattato, e perfino gli occhiali da vista. Intanto carabinieri e procura proseguono nelle indagini: ecco le ultime notizie sulla morte di Francesco Pantaleo.
Le ultime notizie sul caso Pantaleo
Nel frattempo i carabinieri stanno cercando di approfondire un nuovo particolare. I cani molecolari hanno infatti fiutato l’odore di Francesco Pantaleo al binario 3 della stazione di San Rossore. Piccola, e dove si fermano pochi treni. Sul perché si trovasse lì, però, non si sa ancora nulla.
Gli inquirenti intanto fanno sapere che la pista più accreditata rimane quella del suicidio, mentre la procura di Pisa ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Vengono così incaricate indagini specialistiche, oltre all’autopsia, sul web e sui dispositivi elettronici in possesso del ragazzo. In particolare, un consulente tecnico eseguirà la copia forense dei dati contenuti nel pc portatile (cancellati tutti dallo studente) e nel telefono cellulare. La procura inoltre incaricherà i consulenti di analizzare la navigazione su internet del giovane, così come le chat di un videogioco di combattimento con il quale il 23enne giocava online molto spesso, e che lui aveva provveduto a rimuovere dal computer.