Essere madre è un impegno totalizzante. Per anni si è il perno attorno cui il nucleo familiare ruota, il grande spirito che mette pace in questo microcosmo pieno di opportunità di crescita, ma animato anche da conflitti e frustrazioni. Per anni ci si trova a non avere un minuto per sé, per trovare il proprio baricentro o per capire la direzione intrapresa: ci sono i figli da accudire assieme agli anziani, alla carriera. Poi, un giorno, il vuoto, il silenzio rimbomba nella casa. I figli sono cresciuti, la carriera è andata, e ci si sente prive di un obiettivo, ormai prive di energie. Ma, come ci dimostra Elena Todisco nel libro “Inizia dalla F.I.N.E.”, appena pubblicato da Mind Edizioni, la fine non è che un nuovo inizio, basta volerlo. Ed è la sua preziosa esperienza di donna e mamma a indicarci la strada da percorrere per reimpossessarci della nostra vita.
Il significato di un acronimo
Laureata in Conservazione dei beni culturali, Elena Todisco lavora nel settore assicurativo ed è anche formatrice e life mental coach. In questo libro, attraverso linee guida ed esercizi, schemi, disegni, spunti di conoscenza, propone ed espone una strategia che inizia dalla parola F. I. N. E. , intesa come acronimo le cui lettere rappresentano le quattro azioni da compiere:
“F” come Finisci il ruolo principale di mamma: completa la tua principale missione di genitore, che ti ha vista impegnata per molti anni nella crescita e nella cura del tuo bambino o della tua bambina. “Con questo – scrive Todisco – ci tengo a farti comprendere che noi saremo sempre delle mamme, anche quando saremo anziane, in quanto siamo uniche. Ma ora è arrivato il tempo di acquisire la consapevolezza di chi siamo oggi”.
“I” come Identificati in una nuova identità: Fai nascere una nuova missione, un nuovo scopo di vita, dopo aver compiuto splendidamente quello di genitore. Costruisci ora la tua “nuova casa”. Il che significa cerca, trova e guarda la pietra preziosa che hai dentro te stessa. “È sufficiente volerlo cercare. Poi, una volta trovato, basterà mettere questo tesoro sempre al primo posto. Perciò, individua il desiderio che ti motiva all’azione. Insomma, decidi di cambiare direzione per raggiungere la tua personale felicità”.
“N” come Nasci a una seconda giovinezza dal punto di vista fisico, mentale e spirituale, a prescindere dall’età anagrafica. L’unica cosa che conta veramente è stabilire di mantenere la rotta grazie alla costanza e alla determinazione.
“E” come Elevati per i risultati ottenuti. Non trattenerli gelosamente solo per te. “Esci e illumina gli altri con la tua luce intensa. Sii un faro che Inizia dalla f.i.n.e. / 35 propaga il suo fascio luminoso, rischiarando la notte e accompagnando le barche a entrare nel porto in modo sicuro”.
La seconda vita delle mamme
Questo libro si rivolge a diverse tipologie di mamme. A quelle che hanno perso il lavoro, per esempio, oppure hanno rinunciato volontariamente, per dedicarsi totalmente alla crescita dei propri figli. Ora che loro sono maggiorenni, si sentono inutili, messe da parte come un vecchio straccio.A quelle che, invece, hanno potuto comunque realizzarsi nella professione e hanno raggiunto un posto al sole nella politica, nell’imprenditoria, nello sport o nella dirigenza. Alle mamme che hanno ancora pochi anni di lavoro davanti, prima di andare in quiescenza, e che vivono di attese immaginando questo periodo come un reimpossessarsi del proprio tempo. Alle mamme che sperano di diventare nonne per riempire di significato la propria esistenza.
Alle mamme che, a causa di separazione e divorzio, sono costrette ancora a lavorare perché da sole stanno combattendo quotidianamente la loro battaglia economica. Alle mamme che sono diventate tali dopo essersi sottoposte a terapie riproduttive, che hanno sostenuto con coraggio e con determinazione questa situazione, talvolta da sole, pur di realizzare il loro desiderio di procreare. Alle mamme che sono in uno stato di depressione e che non trovano più una motivazione alla propria vita. A quelle che si rifugiano nel consumo eccessivo di cibo, di fumo e di alcol, orientate solamente a un passato fatto di ricordi, per incapacità di vivere serenamente il presente, che appare loro, quindi, insignificante e triste. A quelle che hanno perso il figlio, o la figlia, e che si sentono finite per il dolore straziante e indescrivibile.
Anche alle mamme in cura nei centri oncologici o in altri reparti, perché si convincano e credano fortemente di essere all’inizio di una nuova esistenza e di una nuova identità, non alla fine del loro percorso. “Perché nulla è perduto se lo vuoi con forza, con coraggio e con grande speranza”.
Elena Todisco
Inizia dalla F.I.N.E.
Mind Edizioni
pag 160, € 14,90