L’Aifa autorizza la seconda dose di vaccino anti Covid anche per chi ha fatto il J&J. In linea con le decisioni dell’Fda americana, la fiala numero due, ai vaccinati Janssen, potrà essere somministrata dopo sei mesi dalla prima iniezione.
Sì dell’Aifa alla seconda dose J&J
Anche chi ha ricevuto il monodose Johnson & Johnson potrà fare il richiamo. È quanto deciso dall’Agenzia italiana del farmaco che, dopo il via libera dell’Fda, ha dato l’ok per la somministrazione della seconda dose ai vaccinati con J&J sul territorio nazionale. Il richiamo potrà essere effettuato dopo sei mesi dalla prima iniezione, e potrebbe riguardare circa 1,6 milioni di italiani che hanno ricevuto il siero statunitense.
La seconda dose di vaccino verrà effettuata con un siero a mRna, ovvero Moderna e Pfizer. Si tratta della vaccinazione cosiddetta eterologa e ritenuta la migliore opzione dal Comitato tecnico scientifico di Aifa per gli immunizzati con un monodose. Le evidenze scientifiche infatti hanno dimostrato che anche con il vaccino Johnson&Johnson i livelli di anticorpi si abbassano con il passare del tempo. Ciò comporta il rischio di essere protetti dalle forme più gravi e letali di Covid-19.
Perché la vaccinazione eterologa
In vista della stagione invernale e della nuova impennata di contagi potrebbe costituire una opportunità per rafforzare la propria protezione contro il virus. E inoltre, secondo quanto riporta l’Ansa, la commissione tecnico scientifica dell’Aifa avrebbe evidenziato che con il passare del tempo si registrerebbe un declino lento dell’efficacia vaccinale, anche per quanto riguarda le manifestazioni più leggere della malattia. Rispetto invece all’ottenimento del Green pass, al momento non sembra che ci saranno cambiamenti. Chi lo ha scaricato dopo aver fatto J&J lo manterrà anche se deciderà di non sottoporsi a richiamo.
“Il tema non è se sia necessaria una nuova dose, perché questo è fuor di dubbio, l’intendimento è di indicare a tutti la somministrazione eterologa, ossia con vaccino a mRna, passati 180 giorni dall’inoculazione o per chi vuole anche prima”, aveva spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa alla vigilia della decisione della Commissione tecnico consultiva dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a cui il Ministero della Salute ha chiesto un parere. Gli esperti infatti confermano un calo di protezione dal virus a pochi mesi dalla somministrazione di Janssen. Non è ancora stato pubblicato uno studio ufficiale e definitivo a proposito, ma sembra che dati preliminari siano già in possesso della comunità scientifica. Da qui la necessità di immunizzare nuovamente chi ha ricevuto il monodose J&J.